E' atteso domani a Mondragone Salvini. Il consenso del leader della Lega è in discesa, in Campania qualcuno ha pure abbandonato la nave leghista per imbarcarsi su quella meloniana, ci sono le elezioni e l'ex focolaio, con la solita narrazione dell'immigrazione selvaggia, della mala gestione che ha portato all'esplosione del contagio in una comunità di stranieri, rappresenta sicuramente un palco a buon mercato.
Qualcuno lo invoca, con uno striscione comparso in zona rossa. “Salvini metti ordine, ci vogliono le palle” recitava il testo sul lenzuolo esposto nell'area ex Cirio. Magari il leader leghista coglierà l'invito, magari con lo stesso coraggio di Bologna suonerà ai citofoni dei palazzoni chiedendo “Scusi, lei spaccia?” e magari otterrà come risposta “No, raccolgo per 12 ore al giorno e per 2 o 3 euro l'ora i pomodori che metti nei tuo selfie”.
D'altronde era già sceso qualche settimana fa, Salvini, “portando solidarietà” agli agenti del carcere di Santa Maria Capua Vetere nei giorni in cui era emersa la notizia che fossero indagati per presunte violenze ai danni dei detenuti.
Ha annunciato che parlerà di lavoro, futuro, sicurezza, liste pulite, sanità, rifiuti da smaltire. A Mondragone, domani: buona fortuna.
In zona rossa arriva Salvini: suonerà anche ai citofoni?
Il leader leghista, col consenso che cala, prova a sfruttare la chance del focolaio
Mondragone.