Landini: "Jabil e Stellantis? Devono restare, altro che Ponte sullo Stretto"

"Servono politiche industriali all'altezza, investimenti, altrimenti il Mezzogiorno pagherà doppio"

landini jabil e stellantis devono restare altro che ponte sullo stretto
Caserta.  

 "Su Jabil pensiamo sia necessario che ci sia un impegno preciso a partire anche dall'azienda nel confermare le attività, anche perché tutto ciò che viene chiuso in realtà è disperso, non è che lo recuperi. Per Stellantis stiamo chiedendo da tempo che ci sia una convocazione a Palazzo Chigi perché è necessario che l'azienda si impegni a indicare con precisione i modelli che vogliono essere fatti garantendo anche i livelli occupazionali. E in tale difficile contesto specie per il Sud, non c'è alcun bisogno del Ponte Sullo Stretto". E' quanto ha affermato a Caserta Maurizio Landini, rispondendo ad una domanda dei cronisti in relazione alla desertificazione industriale del Mezzogiorno, confermata dalle vertenze della multinazionale Jabil di Marcianise (420 addetti) e ai problemi che coinvolgono Stellantis con il suo indotto. "Più in generale - ha aggiunto Landini - sono necessarie politiche industriali che vadano nella direzione di fare quegli investimenti e mantenere quei presidi. E' indubbio però che stiamo pagando l'assenza di queste politiche; nè mi convincono le logiche di privatizzazione che il governo ha annunciato, perché rischiano semplicemente di essere operazioni per fare cassa e non per dare un futuro ai sistemi industriali del nostro paese. In assenza oggi di investimenti, corriamo il rischio di una regressione molto forte nel settore industriale, e il Mezzogiorno rischia di pagare un prezzo doppio. Quando parlo di investimenti parlo naturalmente anche di investimenti di infrastrutture oltre che di industriali, di investimenti sul piano sociale di cui naturalmente non non vediamo tracce, e in questo senso dico in modo molto chiaro per come vanno spesi i soldi, ad esempio, non ci pare la scelta più corretta e più intelligente quella di voler fare, vendendolo come un investimento per il Mezzogiorno, il Ponte sullo Stretto"