Crediti fasulli e truffe sul bonus edilizio, la "fase 2" dell'indagine "Capisci ammé" condotta dalla guardia di finanza di Asti registra ulteriori sequestri e misure cautelari.
La procura piemontese ha scoperchiato un presunto sistema illegale che nella primavera scorsa avevano porto al sequestro record di crediti d'imposta ritenuti fasulli per 1 miliardo e mezzo di euro e un ulteriore sequestro da 700 milioni.
Le attività investigative - che hanno coinvolto anche il nucleo speciale tutela entrate di Roma e il nucleo pef di Asti - hanno portato questa mattina all'esecuzione di un altro provvedimento cautelare con il sequestro di oltre 195 milioni di euro.
Il gip del tribunale astigiano ha anche disposto la custodia cautelare in carcere di un imprenditore originario della provincia di Caserta e iscritto all'anagrafe dei residenti all'estero. Le fiamme gialle hanno inoltre eseguito diverse perquisizioni a Castel Volturno e Napoli.
In particolare, i circa 196 milioni di credito fiscale finito nel mirino di guardia di finanza e Agenzia delle entrate sono riconducibili a 2 società e 27 persone fisiche (con sede dichiarata in Campania, Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Puglia e Veneto), che risultano titolari di società inattive o sconosciute al fisco. In alcuni casi, gli indagati sono nullatenenti e indigenti.
I finanzieri hanno sottolineato il ruolo di un 64enne di Castel Volturno, che era sfuggito alle precedenti indagini, ma che in queste ore è risultato destinatario di un sequestro di bene per 463mila euro, che è stato arrestato e condotto in carcere.