Ancora gravi fatti all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere, che da mesi il Sappe denuncia essere allo sbando.
L’episodio più grave è accaduto nella serata di ieri nel reparto detentivo Danubio e avrebbe avuto tragiche conseguenze se l’intervento degli agenti di polizia Penitenziaria non fosse stato tempestivo e provvidenziale.
La denuncia è di Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria, che ricostruisce quel che è avvenuto nella struttura carceraria intitolata a Francesco Uccella: “Ieri sera un detenuto italiano ristretto nel reparto Danubio ha incendiato la cella dove era ubicato. Personale di Polizia penitenziaria è prontamente intervenuto per spegnere l’incendio e portare fuori dalla cella l’uomo. Nelle operazioni due Agenti sono rimasti ustionati ed a loro va tutta la solidarietà e vicinanza del Sappe”.
Per Capece, “A Santa Maria Capua Vetere la situazione è molto critica e servono urgenti provvedimenti, a partire dalla nomina di un direttore e di un comandante di reparto fissi, in pianta stabile, anziché ricorrere a soluzioni provvisorie che vanno avanti da troppo tempo e pregiudicano l’organizzazione del lavoro e l’operatività del personale. Cosa aspettano i vertici del Dap a nominarli?”.
Ma il segretario generale del Sappe denuncia ulteriori situazioni gravi ed incresciose accadute nel carcere sammaritano: “Ci si dovrebbe vergognare per come viene lasciato allo sbando il personale di polizia penitenziaria, in condizioni insalubri, indecenti e vergognose: ieri nella mensa degli agenti sono infatti stati rinvenuti degli insetti. Il degrado che caratterizza la mensa agenti del carcere di Santa Maria Capua Vetere è vergognoso e il Sappe, come primo e più rappresentativo sindacato della polizia penitenziaria, rappresenterà ai vertici nazionali e regionali dell’Amministrazione Penitenziaria tutte queste criticità, sollecitando urgenti e adeguati interventi, come anche la folle scelta di creare un area per cani randagi dentro la struttura, come fosse un parco e non un carcere, per una incomprensibile scelta dell’Amministrazione penitenziaria campana. Ci risulta, infatti, che già un agente è stato aggredito da uno di questi randagi nell’area interna del penitenziario. Basta!”.
Donato Capece si appella al capo del dipartimento Carlo Renoldi ed al dirigente del personale del Dap Massimo Parisi: “Tutto quello che avviene a Santa Maria Capua Vetere è anche conseguenza della mancata nomina di un direttore e di un comandante titolare fissi. Non si può pensare che un carcere con tali e tante criticità e problematiche possa avere dirigenti “a tempo”, cioè non titolari. Urge nominarli e loro devono assumersi tutte le responsabilità di quel che questo ritardo determina”.