Si sono costituiti nella caserma di Santa Maria Capua Vetere, nel casertano, prima ancora di essere arrestati Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, i due carabinieri condannati per l'omicidio di Stefano Cucchi. Ieri il verdetto della cassazione: 12 anni. Sono ora rinchiusi in una struttura penitenziaria casertana.
"Dopo tanti anni, giustizia per Stefano Cucchi. C'è voluto tempo, troppo, ma alla fine la Repubblica ha saputo difendere il principio senza il quale non esiste democrazia né diritto. Che qualsiasi persona, anche il criminale più efferato, se è nelle mani dello Stato, è sacra". Così, su Twitter, il sottosegretario all'Interno Ivan Scalfarotto.
"Stefano Cucchi fu ucciso dallo Stato per responsabilità di alcuni carabinieri. La giustizia ha vinto, con condanne anche per omicidio preterintenzionale". Lo scrive su facebook Luigi de Magistris, che aggiunge: "Stefano fu massacrato di botte, furono falsificate prove e cercarono di coprire tutto proprio coloro che avrebbero dovuto curare la custodia di una persona in stato di privazione della sua libertà. Il merito più grande va ad Ilaria Cucchi che non ha mai mollato. Senza di lei e senza una forte mobilitazione popolare, civica ed intellettuale il muro di gomma criminale di apparati dello Stato non sarebbe crollato", conclude l'ex Sindaco di Napoli postando una foto dell'inaugurazione al Vomero del murale di Jorit alla presenza di Ilaria Cucchi.