Omicidio attivista gay: confermato ergastolo per l'assassino

I resti della vittima furono ritrovati dai carabinieri sotto un masso in un autolavaggio

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Carcere a vita

Aversa.  

Confermata in cassazione la condanna all'ergastolo per il 39enne Ciro Guarente, imputato per l'omicidio dell'attivista gay Vincenzo Ruggiero, avvenuto ad Aversa il 7 luglio 2017.

I resti della vittima furono ritrovati dai carabinieri sotto un massetto di cemento, all'interno di un autolavaggio nel quartiere napoletano di Ponticelli, nel punto dove solitamente c'era il cane da guardia, ma qualche frammento osseo della testa e di un braccio non è ancora stato rinvenuto.

Guarente, secondo quanto accertato nei tre gradi di giudizio, si presentò ad Aversa a casa di Ruggiero e lo uccise a colpi di pistola, quindi fece a pezzi il corpo, lo cosparse di acido muriatico e cemento, e poi lo portò a Napoli, dove lo coprì con altro cemento.

Il movente di tanta ferocia la gelosia. L'omicida non sopportava che la sua fidanzata, la trans Heven Grimaldi, convivesse in quel periodo con Ruggiero ad Aversa.