Tennis, Binaghi:"Pronti a ripartire"

Il presidente la le idee chiare:"Ci basta una settimana di preavviso"

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Il tennis è pronto a ripartire. Parole di Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana che in una lunga intervista al Corriere della Sera ha parlato di tutti gli argomenti più caldi del momento. Il tennis potrebbe essere uno dei primi a ripartire, favorito anche dalla mancanza di contatto tra gli atleti.

“Siamo lo sport più sicuro dal punto di vista sanitario” ha spiegato Binaghi. “Non possono trattarci come le discipline di squadra, di contatto o indoor. Vorrei che, nel riaprire lo sport di base, chi ci governa lo capisse: spogliatoi chiusi, panchine ai lati opposti, gel a ogni cambio di campo. Il tennis può e deve ripartire appena possibile: ci basta una settimana di preavviso”.

Il massimo dirigente è deciso e categorico, come sempre. “Dovremo essere duttili e innovativi perché per uno o due anni nulla sarà come prima. I giocatori si raccatteranno palle e asciugamani e non potranno portarsi dietro il clan: si tornerà agli anni di Pietrangeli, atleta e coach”. In ballo ci sono tante manifestazioni nazionali e internazionali. Ad aprile sarebbero dovuti iniziare i campionati a squadre e le qualificazione per gli Internazionale d’Italia a Roma a cui Binaghi non vuole assolutamente rinunciare proponendo soluzioni alternative sia temporali che di località. “Speriamo di poter giocare a Roma, tra settembre e ottobre, durante la nuova stagione sulla terra”. Ma non manca il piano B. “A Cagliari a novembre, a Milano sul veloce a dicembre, magari donne e uomini divisi tra Milano e Torino, con finali in sede unica, in una bella unione tra città duramente colpite dal virus. Pur di fare gli Internazionali, accetto anche le porte chiuse”.  

L’Italia ospiterà le ATP Finals dal 2021 a Torino ma i nuovi calendari potrebbero aprire una nuova occasione già quest’anno visto che Londra potrebbe non essere disponibile ad accogliere l’evento. “Ne ho parlato con la Appendino: se Londra non ce la fa, coglieremo l’occasione”. Binaghi ha le idee chiare.