Voti comprati per 20 euro o una granita. Vergogna e rabbia

Le denunce, la tensione. Le foto nella cabina elettorale

Un voto contrassegnato dalla denuncia. Brogli, tensione, minacce, foto in cabina e voti venduti per venti euro piuttosto che un pacco alimentare o una granita. Una domenica elettorale scandita dal crescendo di scandali e vergogna brogli. Al Pallonetto di Santa Lucia una preferenza si vende a venti euro; a Secondigliano gruppi di persone prelevano gli elettori all’esterno dei seggi e li scortano fino alla cabina elettorale per verificare il voto; a Pianura un candidato aspetta le persone all’esterno della scuola e offre la granita a chi dice di aver scritto il suo nome sulla scheda. Tre casi, tre esempi, tre allarmi per un voto inquinato dalla crisi e dall'illecito. In tarda mattinata Lettieri ha denunciato la campagna elettorale di ex assessori della Giunta De Magistris nei pressi dei seggi facendo riferimento esplicito alla Clemente e a Fucito: immediata la replica della Clemente «Ero al seggio perché andavo a votare...». 
Ma con il passare delle ore le cose sono andate anche peggio. Nella cabina di un seggio alla Sanità è stato scoperto un manifestino elettorale, a Pianura è stata chiesta (e ottenuta) la rimozione di striscioni elettorali piazzati esattamente di fronte a un seggio elettorale.

Non c’è nessun arresto e nessun fermo ufficiale perché nessuno viene colto in flagrante. C’è solo chi denuncia come il social quanto accade Fuori e dentro i seggi.
Capita a una giovane rappresentante del Movimento 5 Stelle che si trova dentro l’istituto Casanova a Piazza Cavour e nota un movimento di «santini elettorali» all’interno della scuola. Ha chiesto a quelle persone di fermare quel giro sospetto. Risultato? Riceve minacce che racconta in un video pubblicato dal Mattino.it «Mi hanno detto: fatti i fatti tuoi, anche se sei una donna non ci importa, ti gettiamo dalle scale e a stasera non ci arrivi». La ragazza ha temuto il peggio. L'hanno sentita gridare.Chiedere aiuto. 

Nel corso della giornata i «fotografi» di schede sono cresciuti a dismisura, tutti segnalati quelli che si sono fatti scoprire. A pochi minuti dalla chiusura dei seggi, i carabinieri hanno sorpreso e denunciato un giovane gragnanese che aveva fotografato il suo voto.
Il 20enne, incensurato, è stato scoperto nel seggio di Sigliano intorno alle 22:55 dopo aver scritto il nome di una candidata al consiglio comunale e aver fotografato con lo smartphone la sua scheda. I militari della stazione carabinieri di Gragnano, guidati dal maresciallo Giovanni Russo, hanno portato il giovane in caserma per formalizzare la denuncia a piede libero. Facile che avrebbe ricevuto soldi in cambio di quel voto.
Pochi minuti prima, al Parco Imperiale, era stata sfiorata la rissa tra un elettore ed un rappresentante di lista (fratello di un consigliere uscente). I due sono stati solo identificati dai carabinieri, che sono intervenuti prima che venissero alle mani.

Siep