di Luciano Trapanese
Per ora sono solo exit poll, ma disegnano per Napoli un quadro già abbastanza chiaro. Luigi De Magistris, il sindaco uscente, avrebbe conquistato tra il 43 e il 47 per cento dei consensi. Staccati i principali antagonisti. Gianni Lettieri, candidato del centrodestra si attesterebbe tra il 20 e il 24 per cento. Mentre Valeria Valente, candidata del Pd, è tra il 15 e il 19 per cento.
Risultati che sarebbero in linea con il sondaggio pubblicato qualche settimana fa dal quotidiano “Repubblica” e che conferma la popolarità del primo cittadino napoletano.
Più staccato il Movimento 5 Stelle di Matteo Brambilla, che non supererebbe il 15 per cento dei consensi.
Un risultato – quello disegnato dai sondaggi post voto – che due anni fa sarebbe stato difficilmente pronosticabile per il sindaco, dato – all'epoca – in discesa verticale nell'apprezzamento dei partenopei. Poi c'è stata la svolta. Il ritorno alla sua essenza. Quella del capopopolo, del Masaniello 2.0. Ha tolto la fascia tricolore, indossato la bandana arancione, ha rispolverato il Che e la rivoluzione, ridiventando lo stesso personaggio che aveva ribaltato ogni pronostico nelle elezioni precedenti. La campagna elettorale ha seguito lo stesso schema. Con annessi gli insulti a Renzi e un linguaggio talmente colorito da suscitare a volte più di qualche imbarazzo. Ma evidentemente – se lo spoglio confermerà gli exit poll – tutto questo ha pagato. E c'è già chi, nel suo entourage, lascia presagire per De Magistris un futuro da oppositore nazionale per Renzi.
Una sorta di carismatico leader di un Podemos in salsa populistico napoletana.
Gianni Lettieri, il candidato del centrodestra, paga il crollo verticale di Forza Italia. Mentre sulla Valente pesa, senza dubbio, la polemica post primarie con Antonio Bassolino.
Ma sono solo gli exit poll. Ora non ci resta che seguire lo spoglio. Insieme a voi. Fino all'ultima scheda.
