Fondi bloccati per il sud, De Luca: "Denunceremo Fitto per atti di omissione"

Il Governatore: Siamo arrivati a un punto limite. Il 22 gennaio parte la denuncia"

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"Procederemo a denunciare il ministro Fitto per atti di omissione rispetto a procedimenti che vengono strumentalmente bloccati con un danno immenso per la comunità campana, per l'economia e per la concretizzazione di interventi di assoluta urgenza come quelli relativi ai campi flegrei"

Aveva annunciato misure forti e oggi il presidente della Regione Campania, Vincenzo de Luca, nel corso di una conferenza stampa sul blocco delle risorse per la Campania ha confermato l'azione della Regione Campania per "tutelarsi" . "Avanziamo una richiesta di dimissioni di un ministro che consideriamo incompetente e inconcludente e consideriamo un danno permanente per il sud".

In particolare De Luca spiega: «Passati i 30 giorni che diamo al ministro per la stipula dell’accordo di coesione, noi impugneremo il silenzio- inadempimento del ministero e del governo e partiremo con iniziative rivolte alla magistratura amministrativa e anche penale». 

Due i capitoli al centro della battaglia con il Governo: "Fondi sviluppo e coesione destinati al sud per 80% e un nostro fondo di programmazione complementare per 1 miliardo e 300 milioni , che fa parte di accordo già siglato due anni fa su cui il ministero non ha titolo" - spiega il presidente che illustra "il danno" causato alla Campania. "

Nella nostra Regione ci sono 300 comuni che con i fondi bloccati a Roma avrebbero avrebbero dovuto completare opere importanti entro il 31 dicembre 2023, da realizzare con i fondi Fesr, ma non ce l'hanno fatta. Il fondo complementare dserviva a questo: senza l'aiuto della regionequesti comuni o vanno in dissesto o bloccano le opere o si apre un contenzioso infinito, un vero disastro di proporzioni inimmaginabili. Attendiamo da due anni lo sblocco di queste risorse, siamo davvero alla delinquenza politica e irresponsabilità".

Non solo. Ci sono anche molte istituzioni culturali in campania che rischiano di dover cancellare le proprie attività sempre per lo stesso motivo. De Luca ne elenca alcuni:  "Museo Madre, teatro San Carlo, teatro verdi,  festival di Ravello, teatro Mercadante, Trianon, Campania festival, Un'estate da re a Caserta, Scarlatti, Premio Troisi, Premio Cimitile, il Ccomicon, e gli interventi di ristrutturazione dei santuari: tutto bloccato". 

Dietro il blocco dei fondi per la Campania e per il Sud, per il governatore Vincenzo De Luca, "c'è un tentativo di ricatto politico". Per questo spiega che la denuncia verso il ministro Fitto, annunciata oggi, è un modo per dire al Governo, alla presidente del Consiglio Meloni e a Fitto stesso che "la Regione Campania e il sud non si fanno ricattare da nessuno, cerchiamo di difendere anche i nostri confratelli del regno delle Due Sicilie".