"Eleggere alla segreteria del partito chi non è del Pd è "demenziale". È quanto sostiene nel suo libro, 'Nonostante il Pd', e lo conferma "convintamente" in un'intervista al Corriere della Sera il presidente della Regione Campania , Vincenzo De Luca. "Si è annunciato un processo di rinnovamento e di quasi palingenesi del Pd, senza aver mai chiarito chi sono i responsabili del disastro elettorale cui è stato portato il partito. Trovo bizzarro ritrovare sulla scena, come se fossero turisti svedesi capitati qui per caso, e senza neanche un accenno di autocritica - sottolinea De Luca - tutti quelli che hanno deciso e avuto responsabilità per un decennio. In queste condizioni, l'annunciato rinnovamento è una finzione". "È necessario riprendere il cammino, sulla base di un'operazione verità. Il tempo degli opportunismi è scaduto", aggiunge. «Denuncio la presenza di soggetti che, entrati da qualche mese nel partito, parlano con una supponenza da statisti - afferma il governatore - offendendo il sacrificio e il lavoro di chi è impegnato nei territori da solo, e di chi combatte da decenni; denuncio la mancanza diffusa di un requisito pre-politico: la pura e semplice buona educazione". E riguardo alle critiche fatte anche a Bonaccini: "La presidenza del Pd deve garantire il rispetto delle regole democratiche nella vita interna e della dignità delle persone. In relazione al sequestro del Pd campano — e non solo — non lo ha fatto. L'opportunismo è un vizio diffuso", dice De Luca.