Lo seppe in confessione. Seppe di quei rifiuti sversati di notte in quella discarica piena come un uovo. Chiusa perché satura. In quella discarica da cui si sprigionava un odore nauseabondo. Lo ha raccontata come teste della difesa in una aula di tribunale Don Delio.
“Durante la confessione appresi di rifiuti tossici sversati di notte a Santa Maria la Fossa (Caserta, ndr) nella discarica di Parco Saurino, e di contadini che venivano prelevati e minacciati con il mitra per agevolare le operazioni". Lo ha detto il parroco della Chiesa Santissima Maria Preziosa di Casal di Principe, don Delio Pellegrino, nel Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), dove è stato chiamato a testimoniare nel processo in cui è imputato Nicola Cosentino per concorso esterno in associazione. L’ex sottosegretario del Pdl al centro del processo.
Pellegrino, parroco a Casale dal 1992, amico di infanzia di don Peppe Diana con cui condivise le battaglie contro la camorra, racconta, come teste della difesa, della protesta che tra la fine del 2003 e l'inizio del 2004 i cittadini di Casal di Principe fecero contro la riapertura della discarica di Parco Saurino, sfruttata per anni, anche dopo l'esaurimento, sequestrata e dissequestrata più volte dalla magistratura.
"La Chiesa fu tra i promotori della protesta, che durò un mese - riferisce il sacerdote - e Cosentino fu tra i politici che ci diede il maggior supporto, anche economico, in quanto provvedeva alla nostre primarie necessità. La puzza era insopportabile, la gente era stanca.
Poi durante la confessione, e non in confidenza, seppi di sversamenti di rifiuti tossici nell'invaso, nonostante fosse chiuso, e di camion che arrivavano di notte e persone minacciavano con le armi i contadini che vivevano attorno alla discarica. Così, come Chiesa, scendemmo in campo".
Anche l'altro prete citato, l'ex parroco Mario Vaccaro, ha confermato il ruolo di Cosentino nella protesta.
Redazione