Quattro anni e quattro mesi per il Carabiniere che ha ucciso Davide Bifolco. Una condanna che non basta. Rabbia e dolore davanti al tribunale. «All’assassino di mio figlio gli mangerei il cuore», ha gridato disperata la madre Flora. Quel carabiniere, Giovanni Macchiarolo, da cui partì il proiettile che uccise un ragazzo la notte del 4 settembre del 2014, sarà anche interdetto per cinque anni dai pubblici uffici. Soddisfatto l’avvocato Fabio Anselmi che supera la richiesta del pm. Mamma Flora era vestita di nero ieri mentre gridava disperata il suo dolore raccontando della sua vita cambiata e trascorsa tra psicologi, farmaci e cimitero. Fuori il palazzo ieri c’erano centinaia di persone arrivate dal rione per chiedere giustizia per Davide. Tra le mani di centinaia di ragazzi cartelli e striscioni.
Sul momento quella condanna sembra pena lieve per un omicidio colposo. In realtà la condanna è molto più pesante di quella che aveva chiesto lo stesso pm. Il giudice di fatto ha dato un anno in più con in più l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni condanna che lo estromette nei fatti dall’Arma. «Vergogna - aggiunge la donna - l'altro mio figlio per un furto ha avuto cinque anni, ed è ancora in carcere. A questo che ha ucciso l'altro mio figlio solo quattro anni, vergogna, assassino. Se lui non va in galera anche mio figlio deve uscire».
Quello di ieri è stato un giorno di protesta e maledizione, ma anche di consapevolezza “che non è andata come tante altre volte, quando i processi non si fanno nemmeno è il messaggio che Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, manda a mamma Flora.
Il penalista che assiste i familiari di Bifolco aveva sostenuto la tesi dell'omicidio volontario. Tra novanta giorni saranno rese note le motivazioni.
Siep