«Nostro figlio deve decidere: o fa il camorrista o il marito»

Le intercettazioni choc sul delitto Izzi. Le parole della moglie del boss, Anna Serino

Non possono esserci dubbi. Soprattutto se qualcuno ha mancato di rispetto ai capitoni, alla dinastia criminale di appartenenza. E così si deve scegliere. Una volta e per tutte.  A poco più di due settimane da quei fatti polizia e carabinieri hanno chiuso il cerchio delle indagini arrestando quattro persone: il 49enne Carlo Lo Russo, considerato il mandante del delitto, sua moglie Anna Serino, di 46, Luigi Cutarelli, di 21 anni, indicato come esecutore materiale, e Mariano Torre, 28enne, accusato di aver affiancato il sicario e di aver contribuito a localizzare Izzi che usciva di casa per salire a bordo di un'auto.

Dalle carte dell'ordinanza firmata dal gip Francesca Ferri emerge uno spaccato inquietante che è poi anche un affresco drammatico del degrado targato camorra.Come le parole di Anna Serino che parlando del figlio Enzo dice "deve decidere: «O fa il marito, il padre di famiglia, o si mette a fare il camorrista»". Questa e’ la donna che incita il commando nel momento in cui stanno per uscire dall’abitazione non esita a dire loro di fare presto” e che subito dopo il delitto chiede al marito come siano andate le cose e il marito la rassicura: “l’ha ngucciato”, lo ha colpito. Il giorno dell’omicidio alle 7 del mattino i giovani del commando, Mariano, Nico e Luigi arrivano, uno dopo l’altro, a casa di Carlo Lo Russo e Anna Serino in via Janfolla a Miano e in assoluta tranquillita’: c’e’ chi beve il caffe’ o fa la colazione prima di scendere in strada e portare a termine l’omicidio. Cartoline dall'inferno della camorra di una Napoli sempre più spietata e sanguinaria. 

Redazione Na