Quel pestaggio e poi la morte, la tragica fine di Giuseppe

SI indaga a 360 gradi sulla vita di Giuseppe Matino ucciso a due passi dalla Stazione Centrale

Lo avevano braccato e pestato con il volto coperto. In cinque a colpi di spranga lo avevano "mazziato" come si dice a Napoli. Ma Giuseppe Matino al pronto soccorso aveva detto di essersi fatto male cadendo dalla moto.

Questo alcune settimane prima di morire ammazzato in strada a colpi di pistola. I Carabinieri hanno già individuato la donna con la quale Matino aveva stretto la relazione che probabilmente aveva fatto scattare il raid e forse anche l'agguato di lunedì mattina. 
Agli amici, invece, Pippotto aveva raccontato di avere una relazione con una donna che aveva un figlio con un altro, probabilmente con una persona pericolosa, un camorrista.

Pippotto, trentacinque anni e nessun precedente penale, era un gran lavoratore. Era un bravo ragazzo e soprattutto uno che non si fermava mai. Un bravo ragazzo che si era perso per una donna ed è finito ammazzato come un boss in strada all'alba a colpi di pistola.

Redazione Na