Due gemelli stabiesi nella banda del "colpo del secolo"

Rubarono anche un Rubens e un Tintoretto tra le 17 super opere d'arte al civico di Castelvecchio

All’indomani della rapina si era parlato di un colpo milionario messo a segno da tre banditi che avevano immobilizzato la guardia giurata e portato via opere d’arte del valore stimato di oltre quindici milioni di euro

Due stabiesi nella banda della rapina al Museo Civico di Castelvecchio. Sono originarie di Castellammare, anche se residenti da anni a Verona, due delle dodici persone arrestate per il colpo dello scorso novembre. Quella sera tre banditi armati trafugarono ben diciassette preziose opere d’arte che ancora non sono state ritrovate. Sette arresti sono stati compiuti in Italia e cinque in Moldavia per quello che è stato definito il “colpo del secolo” per l’enorme valore dei dipinti trafugati (tra gli altri, Tintoretto e Rubens).

Tra i fermati ci sono due fratelli: gli stabiesi Francesco Silvestri, la guardia giurata che era in servizio al museo la sera della rapina e il suo gemello Pasquale Ricciardi Silvestri. In manette anche la compagna di quest’ultimo ritenuta l’anello di congiunzione con la banda moldava.
Lo riporta il “Corriere del Veneto” che ricostruisce colpo, bottino e sequenza di indagini e ricostruzione di un colpo che ha inferto un danno enorme al patrimonio artistico mondiale. Pasquale, di 41 anni, ha iniziato dopo l’arresto a collaborare con gli investigatori insieme alla moglie. Silvestri dal carcere di Montorio ha scritto anche una lettera alla città nella quale chiede “umilmente perdono a Verona, all’Italia, a tutto il mondo”.
Secondo gli inquirenti le opere d’arte sarebbero nascoste in Moldavia.