….Eppur trascorrono i giorni, così come sono trascorsi questi quattro mesi, nella fretta, nel silenzio, nel vociare.
Trascorrono cosi, per molti in maniera distratta ed egoistica, per altri senza troppe domande o con quel distacco che sa solo di squallido vuoto.
Eppur sono trascorsi quattro mesi, un’eternità!....ma forse non troppa, pensando che era solo ieri o addirittura poche ore fa ,che sentivo quel tuo ticchettio di zampe
attraversare il corridoio in cerca di qualcuno e con quel muso affacciarsi alla porta con lo sguardo di finto vittimismo che finiva sempre a dare una mossa a quel momento che mi vedeva passiva.
Eh! si, una mossa……perché da quando non ci sei la fatica di trovare un motivo per fare una semplice cosa è diventata come un grosso macigno.
Manchi, manchi come motivo di svegliarsi, come motivo di ritornare a casa. Ogni luogo, ogni angolo di casa sa di te, della tua presenza, delle tue azioni. Ogni cosa porta a te.
E non è solo l’abitudine a quei giorni ma ben altro a mancare. E’ quel respiro che si trovava in uno sguardo, quella calma che ritornava in una carezza, quella distrazione ai problemi facendo semplicemente….sei passi!
L’empatia, la connessione sensitiva che c’era era una rara magia, difficile da spiegare e capire, era solo da vivere.
Ed è questo vissuto che rende il tutto complicato da dimenticare, da accantonare, da custodire chiuso in fondo al cuore come se solo appartenesse ad un ieri. E’ come un groppo alla gola, perchè vorresti raccontare cos’è l’amore vero, puro, cos’è vivere intensamente, cos’è capirsi con un semplice sguardo, ma poi ti trattieni perché sai già che non verresti capito, compreso, perché nessuno mai potrà capire che oltre alla parola ‘cane’ c’è tutta la spiegazione di quale ricchezza si è riempita una vita vissuta, di dodici anni vissuti, di sentimenti provati, di gesti che sono stati discorsi, lezioni di vita, esperienze……….
Mi manchi!