Università, il Censis boccia gli atenei della Campania: Napoli ultima

Salerno perde nove posizioni per il crollo delle immatricolazioni. Male anche Benevento

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È l'Università di Pavia quest'anno a detenere la posizione di vertice tra i grandi atenei statali. Segue l'Università di Perugia, che dopo un lungo periodo di primato retrocede in seconda posizione.

Male gli atenei della Campania nella classifica delle eccellenze in campo universitario resa nota oggi dal Censis. L'Università di Salerno finisce in undicesima posizione: perde rispetto alla scorsa annualità 9 posti in classifica a causa del decremento dell'indicatore relativo a borse e altri servizi in favore degli studenti (-28 punti). L’Unisannio ottiene una media di 79,3 e perde tre posizioni – scivolando al penultimo posto nella gradiatoria dei piccoli atenei mentre per i mega atenei statali chiudono la classifica l'Università di Bari e la Federico II di Napoli (72,3).

Lo studio rileva come risultano in diminuizione le immatricolazioni: -2,8%. "Il paventato crollo delle immatricolazioni per effetto della crisi pandemica, evitato l'anno precedente grazie alle misure emergenziali messe in atto per contrastarlo, si è verificato nell'anno accademico 2021-2022, - afferma il Censis - quando i nuovi iscritti si sono ridotti del 2,8%. Una variazione che equivale a 9.400 studenti in meno, la cui decisione di non iscriversi è il risultato di criticità congiunturali e di iniquità strutturali, che condizionano l'accesso alla formazione universitaria".