Annegamenti estivi, terza causa di mortalità: le regole per non rischiare

Secondo l'OMS in Italia una strage, soprattutto di giovani o giovanissimi

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Il Codacons presenta il decalogo di sicurezza del bagnante

La tragedia di Torre Annunziata, dove una bimba di soli 5 anni ha perso la vita in mare, riporta d'attualità un grane tema spesso sottovalutato, ma che secondo L'organizzazione mondiale della Sanità rappresenta un'emergenza a livello internazionale. La terza causa di morte nel mondo infatti è l’annegamento nelle acque interne, fiumi, laghi, bacini artificiali.

Una vera e propria strage, le vittime sono sopratutto di sesso maschile, spesso giovani o giovanissimi. Nel nostro Paese la fascia di età con un numero di decessi più alto è quella fra i 15 e i 19 anni. Numeri agghiaccianti, che sottolineano la pericolosità della balneazione e che riportano all'attenzione comune la necessità del rispetto del decalogo delle 10 regole di sicurezza per il bagnante. 

Secondo le stime, in tutto il mondo si verificano ogni anno 372.000 decessi per annegamento.  Le stime globali potrebbero sottovalutare in misura significativa il reale problema di sanità pubblica collegato agli annegamenti.  Le persone a maggior rischio  sono i bambini, le persone di sesso maschile e gli individui che sono più spesso a contatto con l’acqua. 

L’età è uno dei principali fattori di rischio per l’annegamento. Tale relazione è spesso associata a un allentamento della sorveglianza. Nel mondo, i tassi più alti di annegamento riguardano i bambini di età compresa fra 1 e 4 anni, seguiti dai bambini di 5-9 anni di età. 

Numeri agghiaccianti, che sottolineano la pericolosità della balneazione e che riportano all'attenzione comune la necessità del rispetto del decalogo delle 10 regole di sicurezza per il bagnante:

1) valutare le capacità natatorie in relazione alle condizioni climatiche (temperature, onde, vento), alle correnti e alle altezze (in caso di tuffo);
2) mai avventurarsi da soli lontano dalla riva;
3) prestare attenzione all'escursione termica all'ingresso in acqua;
4) non entrare in acqua se non in perfette condizioni di salute;
5) attendere tre ore dai pasti;
6) non forzare le proprie prestazioni fisiche;
7) non tuffarsi da mezzi di navigazione sia fermi che in movimento;
8) non avventurarsi in apnee e prestare attenzione all'iperventilazione;
9) non arrampicarsi sulle scogliere;
10) nuotare nelle apposite aree riservate ai bagnanti (se vi sono) e in ogni caso mantenersi a distanza di sicurezza dai natanti.
Il Codacons, per garantire la sicurezza nei mesi estivi, chiede ai Sindaci dei comuni attigui al Lago, l'emanazione di ordinanze urgenti per tutelare i cittadini meno avvezzi alla balneazione.
"Ogni bacino idrico può nascondere un pericolo se sottovalutato - commenta il Presidente del Codacons Marco Donzelli - La stagione estiva e la vacanza non sono una scusa per dimenticare le regole di sicurezza. E' opportuno nominare un
responsabile comunale addetto alla sorveglianza dei punti più pericolosi per i bagnanti e aumentare la cartellonistica richiamante i pericoli, soprattutto nelle zone in cui si sono verificati in precedenza eventi spiacevoli".