Ordinanza De Luca, scoppia la protesta a Napoli

La Regione conferma limitazioni da zona arancione, blocco stradale dei ristoratori

ordinanza de luca scoppia la protesta a napoli

Stop totale rito aperitivi Natale Regione doveva diventare gialla,ma torna a regole zona arancione

Con l'ordinanza numero 98, la Regione applica tutte le restrizioni della zona arancione alla Campania, che secondo il governo da domani sarebbe dovuta diventare zona gialla. L'ordinanza inoltre acuisce le restrizioni con il divieto di vendita di bevande dalle 11 del mattino in poi e con divieto di consumo di cibo e bevande escluse l'acqua all'aperto per tutta la giornata. L'ordinanza conferma quindi tutti i punti del dpcm del 3 dicembre in cui si configura la zona arancione con il divieto di spostamento da un Comune all'altro se non per comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessita' e la raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all'interno del proprio Comune. In particolare l'ordinanza e' molto chiara in merito a uno dei riti delle feste, sia per Natale che per Capodanno, l'abitudine di decine di migliaia di persone di tutte le eta' di riversarsi nelle strade principali del proprio Comune per fare aperitivi con gli amici scambiandosi gli auguri e piccoli doni. Una tradizione degli ultimi anni che parte di solito di mattina con enormi e festosi assembramenti in tutti in centri urbani, dalle citta' ai piccoli Comuni e contro cui l'ordinanza infligge uno stop assoluto con il divieto di vendita di qualsiasi bevanda anche non alcolica in strada dalle 11 del mattino in poi.

Un blocco stradale e' in corso sul lungomare di Napoli, nella zona di piazza Vittoria, da parte di alcune decine di ristoratori e pizzaioli che contestano la decisione del governatore De Luca di mantenere la Campania in fascia arancione anziche' in quella gialla. L'allentamento delle restrizioni a partire da domani era ampiamente atteso, e ieri e' stato confermato dal ministero della Salute, cosa che - spiegano i manifestanti - aveva spinto molti ad approvvigionarsi di derrate per i quattro giorni di riapertura possibili fino alla nuova zona rossa nazionale. Derrate che ora risulteranno inutili e in gran parte deperibili.