La storia del "video" della solidarietà

Lo ha realizzato Stefano Rubortone, l'amore per il cinema, la passione per il calcio

Benevento.  

Serviva uno spot che racchiudesse in sé tutte le emozioni di un bambino: ingenuità, passione, gioia, sorpresa. In poche parole serviva costruire un sogno, perchè la mente di un bimbo sa andare ben oltre l'immaginazione. 

Stefano Rubortone, video maker (su Instagram: srcreates_design_the_motion), ha realizzato proprio così quel video suggestivo che presenta il progetto solidale del Benevento Calcio e che passa attraverso la creazione di una Colomba Pasquale e di un Uovo di Pasqua che portano il simbolo e i colori della società sannita. 

Il lavoro di Stefano, come lui stesso racconta, è essenzialmente una passione. Che viene da lontano. “Tutto nasce dall'amore per il Cinema, dal piacere di raccontare storie, di scriverle e, perché no?, disegnarle. Quando ero piccolo mi piaceva realizzare fumetti e, non credo sia un caso, la mia prima storia fu proprio sul calcio”. Ha origini inglesi Stefano (per parte di madre), ma da anni vive a Campobasso. Origini che finiscono un po' per contaminare la sua passione per il calcio: “La tradizione di famiglia è per il rugby. Mio nonno, se doveva farmi un regalo, mi comprava un pallone da rugby. Quando siamo venuti in Italia ho scoperto il “SuperSantos” e mi sono appassionato al calcio”. 

Quando Tina Martuccio, titolare dell'omonima pasticceria, gli ha chiesto una collaborazione ha cominciato a elaborare le sue idee: “La mia passione è proprio quella di raccontare storie, dovevo rappresentare la solidarietà al reparto di pediatria, quindi coinvolgere i bambini e il calcio. L'idea di base è il sogno nel suo senso più lato, non certo quello di diventare un giorno professionisti, ma di viverlo in maniera scanzonata come è tipico dei bambini”. La realizzazione del video non è stata semplice: “I più piccoli sono disincantati su tutto, tranne che sul pallone. Per loro contava solo giocare al calcio. Eravamo nello stadio dove sono passati recentemente campioni della serie A, ma a loro questo non interessava. E io avevo invece l'esigenza di rendere la storia quanto più possibile cinematografica. Alla fine proprio la loro inconsapevolezza ha reso il film più vero: quando ho rivisto il materiale mi sono ricordato cosa significa essere bambini. A noi per superare un avversario serviva fare sponda con un muretto, ora al suo posto c'è un compagno di squadra. E' bello anche che l'assist per il gol venga da una ragazzina che gioca nel Benevento. La cosa più importante per loro è crescere e condividere”. Stefano ha creato anche le musiche, la voce fuori campo è invece di Sergio Marchetta, il testo della narrazione di Alessandro Cilento, così come la suggestione ceata dall'urlo della curva del Vigorito dopo il gol segnato dal bambino del filmato. “Quando ho rivisto il lavoro finito mi sono accorto delle potenzialità che avevamo messo insieme e credo sia venuta fuori una storia suggestiva”. Una storia che parte dalla solidarietà e si tramuta in un sogno, nel volto pulito dei bambini.