(f.s.) Quella di domenica al San Filippo sarà la quarta partita in appena 11 giorni per il Messina di Giacomo Modica. Un tour de force terribile, che ha già pesato sul rendimento dei peloritani. Il tecnico siciliano ha messo anche l'accento sulla metamorfosi mostrata dalla sua squadra nelle ultime partite: dal buon pari di Picerno (20 ottobre) alla sconfitta casalinga col Brindisi (26 ottobre), passando dal 3 a 3 a Crotone (29 ottobre), fino al netto ko di mercoledì sera allo Iacovone. Modica, allievo di Zeman, allarga le braccia: “Le 21 ore di pullman e i mancati allenamenti non ci hanno aiutato. Il Taranto aveva una spinta e una gamba differente”.
Domenica il Benevento sarà di scena proprio al “San Filippo-Franco Scoglio” e dovrà vedersela con una squadra che avrà avuto a quel punto sì e no un paio di giorni per recuperare dallo sforzo di Taranto e preparare la sfida coi giallorossi. Un vantaggio evidente, ma su cui nessuno dovrà cullarsi. Questa serie C nasconde insidie in ogni angolo e non è mai il caso di cantare vittoria prima di essere scesi in campo.
E' indubbio che il Benevento abbia dalla sua una maggiore freschezza, così come ha avuto qualche giorno in più per preparare la sfida. Andreoletti ha una discreta abbondanza in ogni ruolo e qualche dubbio per le scelte definitive. Il modulo non dovrebbe discostarsi da quello utilizzato finora (3-4-2-1), qualche avvicendamento invece è sempre possibile. In difesa Capellini ha giocato una gara di spessore e meriterebbe la riconferma, ma la versione da “trasferta” (“Elka”-Pastina-Berra) ha finora dato grandi risultati. Ragionamento valido anche per la linea di centrocampo. Contro il Potenza la linea Improta-Agazzi-Talia-Masciangelo, con Karic qualche metro più avanti, ha dato buoni frutti, ma le alternative non mancano al tecnico giallorosso, che può utilizzare eventualmente El Kaouakibi come esterno di centrocampo ed ha in più sull'altro versante un Benedetti ormai ristabilito. Senza contare che Pinato sembra avviato verso la migliore condizione. Insomma anche in questo caso non mancano le incertezze, almeno per ciò che riguarda l'undici di partenza. Nella linea dei trequartisti dovrebbe rientrare Ciano al posto di Bolsius, che non è parso a suo agio contro una difesa, quella potentina, piazzata come la muraglia cinese. In avanti Ferrante non sembra in discussione, anche se è nuovamente disponibile, dopo i tre turni di squalifica, Alessandro Marotta. Mai come questa volta il tecnico di Alzano guarderà con attenzione la condizione fisica dei suoi: considerata non ottimale quella del Messina, sarà quello il vantaggio più palese assolutamente da sfruttare.