Matteo Andreoletti ha commentato così il pareggio rimediato dal Benevento in casa del Foggia: "Il bicchiere è sicuramente mezzo pieno. Giocavamo su un campo non banale, senza i nostri tifosi, contro un avversario di livello che ha costruito la sua forza in casa. Oggi siamo stati bravi, soprattutto nel secondo tempo, a farli stare sotto la linea della palla. Dal punto di vista tecnico dobbiamo crescere molto, ma è stata una gara di personalità. La stabilità difensiva, inoltre, ci sta premiando. Nel primo tempo abbiamo fatto fatica ad attaccare la profondità, invece nella ripresa abbiamo trovato più facilmente gli spazi dietro la difesa avversaria. Sono convinto che con la qualità abbiamo gli strumenti per mettere in difficoltà chiunque. L'ingresso di Bolsius è stato di alto livello. Nel primo tempo si poteva fare decisamente meglio. Agazzi ci dà esperienza e tempi di gioco, sta crescendo di condizione. Improta ha fatto meglio a destra e la combinazione con Karic ci ha dato maggiori vantaggi".
In molti le imputano di non avere coraggio, cosa risponde?
"La posizione di Kubica è stata ibrida volutamente, in modo da costringere un difensore a rompere la linea. Giocare con tre attaccanti a Foggio è un rischio eccessivo. Karic ha fatto una buona prestazione. Adesso non possiamo permetterci tre attaccanti, dobbiamo essere più quadrati per poi cercare la vittoria nel corso della partita".
Il Benevento poteva sfruttare meglio le palle inattive?
"In partite come queste, dove il risultato sembra bloccato, le palle inattive possono essere determinanti. È una valutazione fatta anche nei cambi, spingendomi a tenere Ciano in campo per tutta la partita".
Il Benevento deve fare meglio in attacco?
"In avanti possiamo fare sicuramente meglio. Nella scorsa partita abbiamo creato molto, stasera un po' meno ma è cambiato anche l'avversario".
Perché Tello non ha giocato? È un segnale?
"Da lui mi aspetto delle risposte. Chiunque voglia mettere la maglia del Benevento deve spingere in settimana. Se non gioca, vuol dire che c'è qualcuno che spinge più di lui".
Come commenta la lotta al vertice?
Le dinamiche del campionato si stanno vedendo. Le squadre costruite per vincere stanno uscendo fuori. Gradualmente il divario si creerà. Il calendario ogni domenica ci riserva delle sorprese, ogni partita è complicata e dobbiamo sempre dimostrare di essere all'altezza. Essere primo alla decima mi interessa poco. A tutti piacerebbe essere al comando, ma adesso mi interessa vedere la crescita della squadra".