(f.s.) Uscire dalla Coppa Italia fa male fino ad un certo punto. Certo, farlo ai rigori lascia sempre l'amaro in bocca, ma pochi si sono strappati i capelli per una competizione che in fondo lascia il tempo che trova (oltre al trofeo finale, chi vince si prende la qualificazione alla fase nazionale dei play off: tutto qua...).
Andreoletti invece l'ha detto a muso duro: “La Coppa ci interessava, non mi piace che sia finita così, non voglio che ci abituiamo a perdere”. Parole forti, insieme a quelle di maggior senso pratico: “Andare avanti ci avrebbe consentito di far giocare tanti ragazzi che così, invece, potranno toccar palla solo in allenamento. Abbiamo una rosa ampia e vincere ci avrebbe fatto comodo sotto questo aspetto”.
Il fatto è che anche se molti dei ragazzi chiamati in causa hanno fatto bene, mettendoci l'anima, la formazione che inizialmente ne è uscita fuori è parso un ibrido tutt'altro che collaudato. Della squadra titolare c'era solo Capellini, oltre a Improta, che è rientrato parzialmente solo domenica, e Marotta che ne ha fatto parte a sprazzi. Anche i cambi, per quanto avessero una loro logica, non hanno ridato al Benevento una parvenza di squadra. Anzi, forse, con gli avvicendamenti l'insieme è parso addirittura peggiorato. Da qui lo sfogo senza reticenze da parte del tecnico, che ha non ha usato giri di parole per dire che si sarebbe aspettato di più dai giocatori più esperti e con maggiori qualità: “Dai giovani invece ho avuto belle risposte. Faccio un nome per tutti: Rillo”.
Molte indicazioni insomma Andreoletti le ha avute. Col rammarico di non poter vedere ciò che si aspettava dagli uomini di maggiore qualità: “Chi vuol mettere questa maglia deve dare risposte più qualitative”. Non ha fatto nomi, ma forse non ce n'era neanche bisogno, basta spulciare il tabellino per capirlo.
Si volta pagina. Si torna al campionato con una sfida insidiosa come quella di Cerignola. In campo andrà tutta un'altra formazione, quella che in campionato ha infilato cinque risultati utili di fila (quattro vittorie ed un pari). Sperando che la strigliata sia servita a chi ancora non si è calato nella realtà di questa Lega Pro.
Nella foto Francesco Rillo