Intervento a sorpresa di Oreste Vigorito ai microfoni di Ottogol. Il massimo dirigente giallorosso ha anche avvertito la scossa di terremoto avvenuta pochi minuti fa a Napoli.
“Volevo ringraziare tutti coloro che mi hanno fatto gli auguri di buon compleanno. L'affetto è sempre alla base del mio rapporto con il Benevento e con tutti coloro che sono vicini a questa squadra. Ho sempre detto che i veri uomini sono quelli che si rialzano immediatamente quando cadono. Questa espressione è stata un po' modificata dopo lo scorso anno, quando le responsabilità mie erano sulla bocca di tutti. Questa frase la trasferisco a una città che ne ha bisogno più di me, modificandola in "quando si cade, bisogna restare un attimo a terra; capirne i motivi e probabilmente li eviti. Dopo essere caduti, bisogna conservare il silenzio per qualche giorno". Mentre tutti dicevano che ci saremmo arresi, io cercavo un personaggio esperto. Ho pensato di tornare a una umiltà diversa. Questi segnali di una comunicazione diversa o di giocare al Meomartini è un modo per restituire alla gente una squadra. L'aria dei quartieri alti aveva fatto venire un po' di vertigini. Devono esserci uomini che imparino ad amare la società e questi tifosi, dando il meglio di ciò che valgono. In questo percorso, con l'aiuto delle persone come Carli e come gli altri, con la voglia di essere meno dormienti, voglio restituire i miei auguri. Ho avuto un compleanno meraviglioso dal punto di vista sportivo. Spero che questa possa accompagnarci lungo un viaggio difficile, non scontato e che ha bisogno di tutti. Se siamo insieme, dopo aver riflettuto sugli errori, ci pensiamo e probabilmente torneremo a essere il Benevento che amiamo tutti: una squadra orgogliosa. Gli avversari dovranno essere molto più bravi se vorranno batterci. La speranza è di fare un bel campionato e che tutti voi ne sarete orgogliosi”.
Vigorito ha poi proseguito: "La squadra deve avere il carattere del presidente. Sono uno di quelli che quando cade si rialza subito. L'anno scorso è stato il primo in cui si è consumata una retrocessione non motivata. Andare in C non era nelle nostre idee. Ci siamo finiti per errori del presidente e perché sia la squadra che la dirigenza non avevano un'anima. Di Carli mi ha colpito la capacità di capire l'anima del Benevento. Sono felice di vedere gente che suda e lavora ventiquattro ore al giorno. Bisogna dire grazie al nostro direttore e al nostro allenatore. Abbiamo gente che ha voglia di arrivare, a prescindere dal risultato. Quel fuoco sannita, trasmesso alle persone che vengono da lontano, non può fare altro che accendere. Mi mantengo in allenamento per fare un'altra corsa, agli altri do il compito di darmi il via per partire”.
La conclusione del massimo dirigente giallorosso: “Sono convinto che ci toglieremo delle soddisfazioni. Non è detto che faremo il Catanzaro, ma sicuramente lavoreremo sia dentro che fuori dal campo per dare soddisfazioni a una tifoseria che ha vissuto un anno buio: non lo merita per l'amore della squadra e per l'affetto al sottoscritto che in 17 anni ho toccato con mano la spinta del popolo sannita. L'anima è tornata, non facciamola scappare via”.