(f.s.) Vocazione da attaccante, attitudini da difensore. Pochi sanno che Biagio Meccariello nelle squadre govanili di Real Airola e Alba Sannio sognava di emulare Ronaldo il Fenomeno e non pensava affatto di fare carriera da difensore. La trasformazione arrivò quasi per caso, nell'anno alla Viribus Unitis, in serie D, quando aveva appena compiuto 16 anni. “Il mister di allora era in emergenza di formazione – racconta lui stesso - e mi chiese se volessi cimentarmi. Così piano piano arretrai il mio raggio d'azione fino a diventare un centrale di difesa”. Quando era ancora nelle giovanili aveva ai piedi le stesse scarpe di Shevchenko, sognava di emularne movimenti e gol. Qualcuno lo ha realizzato in carriera, uno anche in serie A, ma per lo più si è specializzato a non farne segnare. Una carriera iniziata tra i professionisti nell'Andria e poi sfociata nel 2012, quando aveva appena 21 anni nella Ternana in B. Cinque stagioni in Umbria, due a Brescia, tre a Lecce con la promozione in serie A e con l'esordio nella massima serie. Infine due anni alla Spal.
Nella carriera del difensore caudino c'è anche una medaglia d'oro alle Universiadi di Gwuagju nel 2015. Una cavalcata trionfale terminata con la netta vittoria in finale contro la Corea del Sud. Curiosità succosa: in quella nazionale universitaria c'erano anche Manfredini e Paleari, con l'attuale secondo giallorosso a fungere da titolare e con l'Alberto da Giussano a fare da dodicesimo. In quella rappresentativa allenata da Massimo Piscedda, Meccariello segnò anche un gol contro il Canada nella vittoria degli azzurri per 5-2.