Vigorito: "Abbiamo voltato pagina, scriviamo la storia del futuro"

Il presidente entusiasta della partecipazione della gente allo stadio

vigorito abbiamo voltato pagina scriviamo la storia del futuro
Benevento.  

(f.s.) Curva piena, almeno tremila persone tra entate e uscite (i tornelli ne hanno contate oltre 1.500). Un bel colpo d'occhio. Il presidente ne è stato attratto, ma ha assicurato che se lo aspettava: “Se c'era qualcuno che pensava che voi stasera non sareste stati qui, evidentemente non vi conosce”. 

La genesi di questa presentazione è stata laboriosa. Il presidente non voleva che fosse una festa, perchè c'è poco da festeggiare dopo una retrocessione. Ma si può essere ben disposti anche se l'aria non è di festa, perchè in fondo questa serata è un nuovo inizio. “Non volevo una sceneggiata napoletana, sono diventato troppo sannita per queste cose”, ha ammiccato il patròn.

Poi le parole del sentimento: “Questa città è anche mia, qui c'è la mia famiglia e voi siete la mia famiglia nel calcio”. Parole che hanno scaldato i cuori: “Un presidente, c'è solo un presidente”, la gente non ha mostrato dubbi.

Il patron ricorda quando esortò tutti a non ammainare le bandiere, a resistere finché ci fosse stato anche un solo tifoso allo stadio, che sarebbero stati due contando lui. E poi quelle parole sull'uomo perdente: “Un uomo lo è se cade e non si rialza. Noi ci rialzeremo sempre perchè abbiamo un cuore giallorosso. Siete voi, col vostro affetto a tenermi fermo in questa città, la vostra presenza mi dà la forza di andare avanti”.

Lo schermo che manda l'immagine di Ciro Vigorito, il coro che si alza dalla curva: “Il 7 è di Carmelo, il 10 lo lasciamo a mio fratello. Pensate che molti giocatori di oggi, quelli più giovani, sono figli di quella squadra che lui volle all'arrivo a Benevento”.

Il futuro è adesso, le parole di Vigorito toccano ancora le corde giuste: “Questa società ha voltato pagina, ora dobbiamo scrivere la storia del futuro. Sono sempre più onorato di essere il vostro presidente: perchè si scrive calcio, ma si legge amore”.