Londra 2012, Rio de Janeiro 2016, Tokyo 2020. Tre Olimpiadi che hanno regalato a Stefania Pirozzi lo status di atleta simbolo dello sport sannita. Come lei nessuno mai. E chissà per quanti anni ancora resterà recordman di presenze Olimpiche per il Sannio sportivo.
Oggi finalmente sarà in gara. Lo farà alle 13:27 orario italiano nelle batterie della staffetta 4x200 stile libero. L’obiettivo? Ovviamente la finale. Perché è il risultato che realmente manca alla campionessa di Apollosa. A Londra e Rio de Janeiro non è riuscita a guadagnarsi l’ultimo atto, ci proverà oggi con le compagne di squadra Vetrano, Mascolo e Pellegrini. Una staffetta che sarà alla prima gara insieme essendo nata solo un mese fa. A Budapest, quando la Pirozzi ha vinto la medaglia di bronzo nella specialità, c’era solo la Pellegrini che, anche questa volta, sarà chiamata a fare la differenza in ultima frazione.
Per la Pirozzi è la gara più importante della carriera, forse l’ultima ai Giochi Olimpici. Parigi non è lontanissima ma il nuoto è uno sport difficile e lei è già ad altissimi livelli da ormai dieci anni. L’Italia è stata inserita nella seconda batteria e nuoterà nella corsia numero due con Nuova Zelanda, Comitato Olimpico Russo, Australia, Canada, Ungheria, Brasile e Hong Kong. Per la finale sono disponibili otto posti e nella prima batteria, a cui prenderanno parte Sudafrica, Francia, Germania, Usa, Cina, Giappone, Turchia e Corea; ci sono nazioni molto pericolose.
Se le azzurre riusciranno a volare in finale, la Pirozzi eguaglierà il risultato ottenuto da Luisa Striani a Sidney 2000, quando la finale sia nella staffetta 4x200 che nella 4x100. Sognare non costa nulla, ecco perché la sannita si tufferà dal blocchetto di partenza portando in acqua tutta la sua storia, dai sacrifici alle vittorie, ma sempre col sorriso, perché l’Olimpiade è la cosa più bella del mondo.