Le Olimpiadi di Tokyo continuano a tenere banco. Il Cio valuta, sarebbe la prima volta, uno slittamento di qualche settimana per permettere di portare a termine le qualificazioni, anche se non va esclusa la possibilità di svolgere i giochi ad ottobre come avvenne nel 1964. Su questa possibilità si è espresso il presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli, che ricopre anche il ruolo di numero uno della Ligue Europeenne de Natation (LEN) e vice presidente della Federation Internationale de Natation (FINA).
"Prima il Cio decide e meglio è – ha spiegato Barelli - altrimenti saranno le federazioni nazionali e gli atleti a stabilirlo. Molti atleti italiani non si allenano già da tre settimane. Solo da pochi giorni sono a secco gli atleti Usa e la loro federazione già chiede ufficialmente lo spostamento dei Giochi, così come ha fatto quella francese. Noi dobbiamo concentrarci per sconfiggere il coronavirus e per salvare dal fallimento le società sportive che garantiscono lo sport in Italia e invece rischiano di essere spazzate via dalla chiusura degli impianti".
Barelli prova a fare gli interessi degli atleti che, in questi giorni, hanno grosse difficoltà ad allenarsi. Escluso i big che hanno a disposizione le strutture federali, ci sono tanti atleti che si allenano solo a secco e tra le mura domenstiche. Non il modo migliore per preparare le Olimpiadi. Tra queste anche la snnita Stefania Pirozzi, alteti che rincorrono il sogno olimpico per quattro lunghi anni e adesso vedono svanire tutto il lavoro fatto