Cuore e soprattutto orgoglio sono il segreto del mezzo miracolo messo in piedi dalla Pallamano Benevento contro il Cus Palermo. I sanniti hanno fermato la corsa della seconda forza del campionato con una prestazione piena zeppa di alti e bassi ma che nel finale ha regalato un prezioso pareggio per 23 a 23. Il punto conquistato conta poco. Dopo una settimana turbolenta contava regalarsi un momento di serenità e gioia. E questo momento è arrivato quando nessuno più se lo aspettava.
La squadra è scesa in campo nell’incantevole scenario del Pala Tedeschi dopo aver salutato il Pala Ferrara. Un distacco brusco e soprattutto doloroso dopo anni in cui la struttura del Rio Ferrovia era diventata la casa dei tanti ragazzi che fanno parte del settore giovanile. Il match ha visto Palermo faticare nelle prime battute, ma i sanniti non sono mai riusciti a fare il break. Per tutto il primo tempo grande equilibrio, mentre ad inizio ripresa gli ospiti sono scappati via. Un break che sembrava poter fare la differenza, ma negli ultimi dieci minuti la squadra di Jaksa Boglic ha sorpreso tutto.
Le occasioni sprecate per agganciare i rivali sono state diverse, ma negli ultimi centoventi secondi a fare la differenza è stato il sacro fuoco dell’attaccamento alla maglia. Il veterano Andrea Sangiuolo ha dato l’esempio e indicato la strada. Giocate di qualità e grande intensità difensiva che hanno permesso alla squadra di avere il possesso del pareggio. La palla più scottante delle ultime settimane è finita nella mani di Galliano che sulla sirena ha trovato la rete del pareggio. Una liberazione per squadra, dirigenti e tifosi. Un piccolo premio che per una serata toglie l’amaro in bocca per tutto quello che è successo negli ultimi mesi lontano dal campo.