Il commento: La democrazia si esercita solo con le primarie?

Primarie si o primarie no? Quale fronte ha ragione?

Benevento.  

E’ innegabile: veder naufragare uno strumento di democrazia, introdotto in Italia proprio dal Partito Democratico, non è il massimo. E’ opportuna però una riflessione, anche in virtù della storia che le primarie hanno avuto nella loro (breve) storia nel Sannio, sul (probabile) non svolgimento delle stesse. Chiariamolo: chi quelle primarie le ha volute, acclamate, preparate, ha tute le ragioni di esprimere risentimento in caso di mancato svolgimento.?Dall’altro lato però, è opportuno vagliare anche le ragioni di chi, al di là di giochi di potere che pur ci sono stati, ha sostenuto la causa opposta: il nome unitario. Il meccanismo è giusto: i cittadini devono scegliersi i candidati, i colpi di mano delle segreterie non sono un fulgido esempio di democrazia. Per contro, però: anche le segreterie sono composte da cittadine, o almeno dovrebbero esserlo. E se non è così è perché spesso, a prescindere da leggi elettorali porcata e altro, sono stati gli stessi cittadini, gli stessi iscritti al partito a derogare tutto nelle mani delle segreterie. D’altronde, analizziamo il voto per le primarie nel Sannio nelle precedenti edizioni: non hanno trionfato i candidati espressione delle segreterie? Quando, per il nazionale, si affrontarono Bersani e Renzi, nel Sannio il risultato del primo fu plebesicitario. Oggi probabilmente (e non è che si parli di decenni fa) neppure un bersaniano su dieci (probabilmente anche su cento) di allora si dichiarebbe ancora bersaniano. Dunque, l’esigenza, in base a questo ragionamento, risulterebbe diversa, dall’aprire i partiti ai cittadini con le primarie, basterebbe aprire ai cittadini e basta, prima... e poi viva le primarie, strumento di rafforzamento della democrazia in un partito vissuto realmente e quotidianamente, e non solo in occasione delle scadenze elettorali.

di Penna a sfera