Le aree interne e l'autonomia differenziata: la riflessione di Potere al Popolo

Prossimi passi: mobilitazione sulla sanità pubblica e campagna sul salario minimo

le aree interne e l autonomia differenziata la riflessione di potere al popolo
Benevento.  

Riuscita iniziativa, quella di ieri, sulla condizione del Sannio e delle aree interne al tempo dell'autonomia differenziata. Potere al Popolo Sannio riflette delineando i prossimi passi in vista di una mobilitazione sulla sanità pubblica, gratuita e di qualità e la campagna sul salario minimo comunale.

“Dal nostro incontro di ieri sera a Benevento sulle aree interne sono venuti fuori spunti e conclusioni importanti, che vogliamo condividere con tutti voi.

Partiamo dalla voglia di partecipazione. Oltre alle tante compagne e compagni che abbiamo riabbracciato dopo tempo, erano presenti donne e uomini di età e provenienza diverse: operai, smart workers, studenti, pensionati, accomunati dalla necessità di condividere un momento di confronto pubblico, di stare insieme e dare il proprio contributo a un tema vivo, reale e strettamente legato all’esistenza comune.

Gli interventi e il confronto successivo sono stati ampi e dibattuti, restituendoci il quadro di un territorio nel quale vi è urgenza di reclamare ad alta voce diritti, servizi essenziali, unità e coesione delle forze sociali: dalle infrastrutture alla sanità pubblica, dal lavoro all’istruzione di base, la linea comune è quella della rivendicazione non rivolta soltanto alle amministrazioni locali e nazionali, ma anche e soprattutto alle comunità, in una prospettiva di consapevolezza e riorganizzazione del conflitto (parola che l’egemonia culturale attuale, votata alla retorica della pacificazione e della memoria condivisa, marchia come negativa e controproducente).

Non sfugge a nessuno che si tratti di un processo di lungo corso, che non si traduce nel semplice ed eventuale successo alle prossime elezioni, e che ci richiede in primo luogo di fare rete territoriale con le realtà di base, le associazioni, i comitati e le cittadine e i cittadini impegnati in prima linea contro la disgregazione e lo smantellamento del pubblico, contro lo sfruttamento del lavoro e a tutela dei soggetti più deboli e marginalizzati delle nostre aree. Pensiamo ad esempio a chi porta avanti le battaglie sulla sanità, sull’acqua pubblica, sulla violenza di genere, sul caporalato. Le premesse per la riorganizzazione passano anche dal lavoro che alcuni soggetti, specie nel Terzo Settore, portano meritoriamente avanti da tempo: la nascita di spazi e luoghi di promozione culturale in città e nei paesi più remoti della provincia favorisce l’incontro e alimenta la necessità e l’urgenza di condivisione critica; i centri dedicati alle migranti e ai migranti presenti sul nostro territorio ne favoriscono soggettivizzazione e inclusione nel tessuto sociale al di là dell’approccio caritatevole e di gentile concessione dell’uomo bianco all’uomo nero.

L’unione e la rete fra queste forze, la partecipazione popolare, la socialità liberata sono la premessa da cui partire per trasformare la realtà circostante. La sfida è impegnativa, tanto più nell’era del trionfo dell’estrema destra in Europa e nel Mondo e dello sdoganamento del tecnoliberismo - fenomeni profondamente legati l’uno all’altro -, e quindi a maggior ragione rifiutiamo ogni istinto di rassegnazione e passivismo rispetto allo stato di cose attuale: è il momento di agire insieme, di incontrarci e di diventare forza critica e conflittuale. Ci rivedremo presto con nuove iniziative da organizzare e portare avanti”.