Di Lello: "Con me la vera svolta"

«Provano a rinviare la consultazione, ma è patrimonio degli elettori»

Benevento.  

Nuova puntata nella partita politica che vede protagonista il centrosinistra. L’orizzonte, manco a dirlo, è puntato sull’appuntamento del primo marzo, giorno in cui - salvo ulteriori proroghe, ormai nemmeno troppo sorprendenti - ci dovrebbe essere la consultazione per le primarie.?Dalla quale verrà fuori il candidato a governatore del centrosinistra. Benevento ieri ha vissuto un’altra tappa, con l’arrivo in città del candidato del Partito socialista italiano Marco Di Lello. Ospite del Club Novecento, l’ex assessore di Palazzo Santa Lucia ha ribadito quelli che sono i suoi cavalli di battaglia. «Mi spiace ci sia ancora chi non si è ancora rassegnato all’idea - ha esordito, a proposito di un possibile nome unitario per superare la sfida di inizio marzo -, ma le primarie non sono di proprietà di nessuno se non dei cittadini. Solo gli elettori possono scegliere chi li deve rappresentare», le parole dell’esponente socialista. Di Lello ha sottolineato come la sua candidatura «sia una scelta di rottura con gli schemi del passato. Dietro di me non c’è alcun capobastone. Rappresento, con orgoglio, il partito più glorioso d’Italia. Ecco perché il mio appello ai cittadini è rivolto a chi vuole essere protagonista del cambiamento e intende sostenermi convintamente». L’ex assessore non ha mancato poi di riportare una serrata critica al governo targato Stefano Caldoro. «La colpa più grave è stata quella di non aver utilizzato la leva finanziaria disponibile in cassa, con poco più di due miliardi spesi su oltre quattro disponibili. In una situazione di crisi così grave, è una cosa davvero vergognosa oltre che inaccettabile. Parliamo di fondi europei vecchi e nuovi, ma anche di strumenti normativi non attuati per cambiare le cose». Quello dei “governo dei fatti” è un tema assai caro a Di Lello: «In otto anni abbiamo dimostrato di poter portare a casa risultati importanti. Ho preso le distanze da quella stagione quando ho visto che si stava chiudendo in modo poco glorioso. Oltretutto, sono stato tra i pochi in Italia a dimettermi - ha sottolineato ancora l’esponente del garofano in conclusione - . Ora ho la presunzione di candidarmi per dare una svolta concreta a questo modo di fare».

 

di Giovanbattista Lanzilli