Caso Samte: "Debiti derivano da mancate rimesse dei comuni"

Pagliuca: "Bisogna essere uniti per salvare l'azienda. Grazie a Maglione e Lonardo"

Benevento.  

Torna a intervenire la Uil sul caso Samte, spiegando dell'interlocuzione col deputato sannita del Movimento Cinque Stelle, Pasquale Maglione e delle rassicurazioni per i lavoratori, con il segretario di Uil Trasporti, Cosimo Pagliuca, che afferma: "Facendo seguito al comunicato stampa di ieri 2/08/2019, sulla vicenda dello Stir di Casalduni e precisamente la Samte, municipalizzata della provincia di Benevento, questa O.S, ritorna a ribadire che ritiene opportuno un confronto su un tavolo tecnico dove tutti gli attori trovino la giusta soluzione a questa crisi che coinvolge tutto il Sannio. E’ il caso di rammentare che ieri si è avuto un proficuo colloquio telefonico con l’On Pasquale Maglione che è intervenuto al Ministero del Lavoro dove ha avuto positive rassicurazioni sulla questione degli ammortizzatori sociali. Pertanto è necessario proseguire con la richiesta alla Regione Campania, senza tralasciare la disponibilità dell’On Maglione unitamente allo staff del Dott. Ugo Menziani dirigente del Ministero. Ci corre l’obbligo pertanto ringraziare lo staff del Ministero unitamente all’on Pasquale Maglione per loro disponibilità e competenza in merito all’interessamento profuso, senza dimenticare la senatrice Sandra Lonardo che ha presentato al parlamento, una interrogazione al Ministro Costa. Siamo costretti ad intervenire, dopo i comunicati stampa, apparsi sui giornali online, sulla questione SAMTE e il ciclo dei rifiuti, da parte di molti politici locali, i quali candidamente hanno dimenticato o fatto finta di non sapere che la situazione debitoria della SAMTE deriva dalle mancate rimesse da parte di oltre 70 comuni della provincia che ammontano alla cospicua somma di oltre 9 milioni di euro, che ha portato un cospicuo aumento della tariffa. È necessario che, prima di fare proclami, si prestasse più attenzione a ciò che si dice. La Uil Trasporti ribadisce ancora una volta che, tutti insieme, OOSS, politici e tecnici del settore, si debbano unire per salvare quest’azienda e i suoi lavoratori che stanno solo subendo, senza avere nessuna colpa, per quello che sta accadendo".