“Ho letto con l’attenzione la lunga nota del dott. Luigi Abbate, del dott. Antonio Orafo e della dott.sa Alessandra Itro, tutti componenti del consiglio di amministrazione di GESESA, per nomina politica del Sindaco Mastella”. L'ex dindaco Fausto Pepe controreplica al presidente e ai consiglieri Gesesa in merito all'utilizzo dei pozzi di San Salvatore Telesino e Solopaca.
“L’unica cosa che resta, oltre all’attuale posizionamento politico delle persone coinvolte, è il tentativo, secondo me – rimarca Pepe - vano, di svilire la questione pozzi di San Salvatore Telesino, chiamando in causa Regione Campania e Governo nazionale.
Vecchia e stantia logica di contrapposizione politica a tutti i costi, senza nemmeno più lo sforzo ideologico di rivendicare 'l’acqua pubblica' quale berne comune, ma quelli erano altri tempi.
Il vero problema invece rimane, ed è l’utilizzazione dell’acqua dei pozzi di San Salvatore Telesino, così come giustamente rimarcato da Altrabenevento, che peraltro mi chiama in causa.
Per chiarire fino in fondo il mio pensiero, GESESA avrebbe fatto bene a redigere un documento per notificare alla Regione Campania, all’ATO 1 e all’Ente Idrico Campano, una chiara e netta contrapposizione all’utilizzo dell’acqua dei pozzi di San Salvatore Telesino, per la semplice ragione che tale acqua ha una qualità peggiore e un costo maggiore rispetto a quella attuale.
Sembra strano ma ad ogni crisi idrica, vera o paventata, c’è sempre questo “spettro” dei pozzi di San Salvatore Telesino da “regalare” alla città di Benevento e nessuno che si ponga una semplice domanda, e cioè come mai tale “preziosa” risorsa idrica, le cui opere di captazione sono state realizzate da oltre 30 anni, non forniscono acqua ad alcuna altra comunità.
Risulta inoltre banale il tentativo di parlare della differente qualità dell’acqua già oggi erogata nelle varie zone della Città, questo non può giustificare il peggioramento della risorsa idrica cittadina.
Insomma - spiega Pepe - tutto potevamo aspettarci, ma non che questo Consiglio di amministrazione giustificasse, con l’imminente crisi idrica, l’acquisizione dell’acqua dei pozzi di San salvatore Telesino in luogo di quella del Biferno, io, capito il tentativo, la rifiutai già nel 2007 in una conferenza dei servizi convocata all’uopo dalla Regione Campania.
Il progetto di rafforzamento di GESESA dovrebbe prevedere la costruzione di una nuova società, per mettere insieme i gestori pubblici dell’Irpinia e del Sannio, e non semplicemente “accaparrarsi” pozzi e reti, annettendo nuova indispensabile popolazione ma a discapito della qualità e dei costi dell’acqua erogata a Benevento.
Tanto era dovuto per il rispetto che meritano i cittadini di Benevento e non solo le “utenze” di GESESA”, conclude l'ex primo cittadino.