Mastella ad Ap: "Mi tengo i vostri voti, ma non condivido"

In consiglio Mastella è sibillino: "Politicamente mi sono espresso, amministrativamente ok così"

Si pone il problema con Forza Italia ora: condividerà la stessa linea di apertura del sindaco, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi?

Benevento.  

In apparenza nulla cambia... se il seguito sarà un Tomasi di Lampedusa al contrario, si vedrà.
Nel consiglio comunale atteso, per valutare la tenuta della maggioranza all'indomani del travaso di consiglieri dai gruppi mastelliani ad Alternativa Popolare (presente anche Luigi Barone in aula) non accade nulla sul piano numerico, ma diversi sono i fatti politici significativi.
Avevamo detto ieri che Ap, al momento, si trovava tra due fuochi: il Pd da un lato, Mastella e la De Girolamo dall'altro. Fuochi che dopo il consiglio sono diventati tre, o forse due e mezzo.
Dopo le dichiarazioni dei consiglieri transitati in Alternativa Popolare, che hanno manifestato come previsto la loro intenzione di rimanere in maggioranza e di non fare sgambetti a Mastella e le richieste del Pd di onorare il patto che vige a livello nazionale, così come alla provincia e negli ato, il presidente del consiglio stava quasi per sciogliere la seduta, essendosi esauriti i temi.
De Pierro, capogruppo Pd ha fatto notare l'assenza dall'aula sia di Mastella che di Forza Italia, dopo le dichiarazioni al vetriolo dei giorni scorsi, ed ha chiesto che il sindaco rientrasse in aula per un intervento: “E' assurdo che si giochi a nascondino così quando la città è così in difficoltà: vogliamo che il sindaco torni in aula e ci dica cosa pensa di questa situazione”.
Significativa la dichiarazione di Mastella, brevissima: “Io devo tener conto di essere non solo un politico ma anche un'istituzione: dal punto di vista amministrativo prendo atto di quanto accaduto, sul piano politico già mi sono espresso”.
Frase sibillina, che potrebbe essere interpretata in una bocciatura solo politica per le scelte dei tre consiglieri, con una retromarcia sul piano amministrativo rispetto alle parole dei giorni scorsi, il “Sono fuori dalla maggioranza”, detto da Mastella, dovrebbe essere rientrato.
Ma è rientrato il “Sono fuori dalla maggioranza” di Forza Italia? A quanto risulta al momento, no: i consiglieri azzurri hanno lasciato l'aula, forse per manifestare dissenso, forse casualmente.
Di certo il problema si pone: Forza Italia condividerà la linea di Mastella di sdegno politico e pax amministrativa?
Si vedrà. Come detto in aula c'era Barone, che ha nicchiato: “I consiglieri hanno chiarito: restano in maggioranza, sul piano politico aspettiamo di sapere dal segretario provinciale del Pd cosa ne pensano”
Sullo stesso stile Puzio: “Il nostro interesse è fare il bene della città. Il resto conta poco, noi vogliamo portare avanti il nostro programma di mandato. Fino a qualche giorno fa Mastella ha dichiarato delle cose, oggi forse ci potrebbe essere un ripensamento”.
Subito dopo è stata convocata una conferenza stampa dal Pd, per chiedere che ci sia un chiarimento nella posizione di Ap, tantopiù che Del Vecchio ha dichiarato: “Benevento non è Limatola o un altro paesino che può essere citato a esempio per alleanze diverse, bisogna tenerne conto”, linea condivisa dai consiglieri presenti, Di Dio, che ha chiesto una verifica anche sulle commissioni presiedute da consiglieri transitati in Ap, Floriana Fioretti e Marialetizia Varricchio.
De Pierro, poi, ai microfoni ha dichiarato: “Vogliamo chiarezza. Mastella è in grande difficoltà e forse gli fa comodo, perché potrebbe citare queste difficoltà nel momento in cui staccherà la spina. Sono convinto che sia passata un po' la voglia: Mastella capisce bene la politica, ma è fuori ruolo, era abituato a fare il Ministro, il Parlamentare, oggi dovrebbe prendere le responsabilità di una città e non ha voglia di prendersele”.
E sul futuro: “Credo che se potrà Mastella troverà una scusa per interrompere questa esperienza. Credo che si candiderà lui alle politiche. Se mi sbaglierò mi auguro che faccia il sindaco con autorevolezza, non è possibile che dopo un solo anno sia già prigioniero di forze politiche che gli dettano l'agenda”.

 

Crisvel