Le risposte insoddisfacenti dell’Amministrazione su diserbanti

Le domande e i dubbi del Meetup “Grilli Sanniti”

Benevento.  

“Le sostanze chimiche di sintesi o provenienti dal petrolio, prodotte nei laboratori, ed utilizzate lungo tutta la filiera agroalimentare e/o nei prodotti chimici utilizzati in agricoltura (p.e. insetticidi, fungicidi, erbicidi….) hanno un impatto a volte anche molto nocivo sulla salute umana e sull’ambiente in generale. Alcune di queste sostanze presentano una tossicità acuta, immediata, altre si accumulano nel tempo provocando una tossicità cronica, purtroppo, non meno pericolosa e dannosa”.

Così in una nota Gerardo Mercurio del Meetup “Grilli Sanniti” che analizza il problema dei pesticidi e dei diserbanti utilizzati in agricoltura ma anche da alcuni Enti per tenere sotto controllo le erbacce che a primavera e in estate crescono e che diversamente dovrebbero essere tagliate più volte all'anno.

“Tra le sostanze più pericolose da questo punto di vista ci sono gli erbicidi o diserbanti – spiega Mercurio -. Quanto sommariamente descritto, ci viene confermato anche da un recente rapporto dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente) del 2016 su analisi delle acque sia superficiali che sotterranee effettuate nel biennio 2013-14 in Italia. Da tali analisi si rileva che 2 campioni su 3, fra quelle superficiali (fiumi, laghi, torrenti…) contengono sostanze inquinanti provenienti dall’agricoltura, mentre 1 campione su 3 è il rapporto riguardo le acquee sotterranee. Il Glifosate e un suo prodotto di degradazione o metabolita EMPA risultano essere tra i più presenti nelle acque superficiali analizzate.

Il Glifosate è il diserbante più usato al mondo e nel nostro Paese e ultimamente al centro di numerose polemiche, ovvero da quando lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul cancro) braccio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) lo ha annoverato come «prodotto probabilmente cancerogeno per l’uomo» a marzo del 2015.

L’ISPRA ha pubblicato questi risultati sulla base dei dati forniti dalle varie agenzie regionali per la protezione dell’ambiente (ARPA). Purtroppo bisogna precisare che mentre tali dati provengono in modo capillare dalle regioni del Nord, non altrettanto si può dire per le regioni del centro sud.

Le nostre aree campane, per esempio, non hanno fornito dati al riguardo per cui non ci è dato conoscere se le acque superficiali e sotterranee che beviamo siano inquinate o meno. Per cercare di ottemperare a tale “vuoto” o manchevolezza, due anni fa (precisamente il 13 maggio 2015) i consiglieri regionali del M5S presentarono un’interrogazione alla Regione Campania per avere spiegazioni in merito.

Sempre in merito a tali problematiche, Il Meet-up “Grilli Sanniti” di Benevento presentò una istanza al precedente governo cittadino il 14 aprile 2014 per chiedere chiarimenti sui diserbanti usati nel territorio urbano a seguito della presenza di alcuni semplici fogli formato A4 attaccati in varie parti della città con la dicitura «Attenzione zona trattata con diserbante». Anche in questo caso non si è mai avuta una risposta.

L’argomento salute ed ambiente è particolarmente caro al M5S, e a tal fine il 18 novembre 2016 il nostro Consigliere comunale Nicola Sguera ha nuovamente chiesto se si usano diserbanti in città contro le malerbe che possono in qualche modo nuocere alla salute dei cittadini e all’ambiente. Nel “question time” del 19 gennaio 2017 la risposta dell’assessore all’ambiente Russi all’interrogazione è stata piuttosto evasiva e generica nell’affermare che nella nostra città da anni, anche nel rispetto della legge, venivano usati solo diserbanti biologici, senza specificare che tipologia e le modalità”.

Di qui la richiesta di conoscere: “È possibile conoscere nello specifico che tipo di diserbante si usa e si è usato in passato? Qual è il prodotto attivo presente nell’erbicida? Che erbicida fu usato nello specifico nel recente passato (vedi istanza del 2014)? È possibile che il governo cittadino non si responsabilizzi per renderci noto se le nostre acque sono inquinate? Possiamo bere l’acqua pubblica in modo consapevole? È lecito chiedere agli Enti preposti di attuare una serie di analisi alle acque superficiali e sotterranee nel nostro territorio comunale per verificare se sono inquinate o meno? Siamo in grado di dare tali risposte ai cittadini beneventani?

Noi nel nostro programma di governo cittadino avevamo preso un impegno concreto verso la città in tale senso”.