Infortuni, Bosco (Uil): "Dati non incoraggianti"

Il segretario predica la necessità di maggiore sinergia fra enti

Benevento.  

Sono 663.149 le denunce d’infortunio sul lavoro presentate nel 2014. Il 4,6% in meno rispetto alle 694.902 del 2013; sono poi 57.391 le denunce di malattia professionale, ovvero 5.500 in più rispetto all’anno precedente. Sono questi i dati principali della “Relazione annuale Inail 2014”, presentata ieri a Montecitorio. Nel 2014 gli infortuni sul lavoro riconosciuti dall’Inail sono stati 437.357, un calo del 6,3% rispetto al 2013. Il 18% degli infortuni riconosciuti è avvenuto fuori dall’azienda, con mezzo di trasporto o in itinere. Sono 1.107 i casi mortali (1.215 nel 2013), di cui 662 sul lavoro e 358 fuori dall’azienda. Sono 26 i casi attualmente in istruttoria. Sono, poi, 11 milioni le giornate di inabilità a carico dell’Inail, con una media di 82 giorni per infortuni comportanti menomazione e 20 giornate di assenza per menomazione. Il 62% delle malattie professionali denunciate ha riguardato patologie del sistema osteomuscolare, +78% rispetto al 2010. Nel 2014 sono decedute per malattia professionale riconosciuta 1.448 persone (-26% rispetto al 2010). L’85% di queste persone al momento del decesso aveva più di 74 anni. 414 le morti da amianto. Infine, sono state 23.260 le aziende controllate nel 2014, il 72% dei controlli ha interessato il settore terziario, il 24% l’industria. Delle 23mila imprese controllate, l’85% è risultato irregolare. Sono 59.643 i lavoratori regolarizzati. “I dati presentati – commenta Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Avellino/Benevento - non sono del tutto confortanti. Sarebbe opportuna una forte azione sinergica tra le Istituzioni e le Parti sociali al fine di implementare le iniziative da intraprendere. Il trend è in diminuzione per quanto riguarda gli infortuni mortali, mentre relativamente agli incidenti, in calo costante nel corso degli ultimi anni, dobbiamo considerare che, trattandosi di dati assoluti, essi sono anche legati sia al calo degli occupati che al calo delle ore complessive di lavoro effettivo”. Per la Uil, infine, appare critica la situazione connessa ai dati parziali INAIL sugli infortuni mortali nei primi mesi del 2015, purtroppo in controtendenza poiché in crescita rispetto ai medesimi mesi del 2014. E, ancor più preoccupante, risulta l'analisi nell’ambito delle malattie professionali, in continua espansione negli ultimi anni.

Redazione