“Non bisognava arrivare a questo, la problematica era prevedibile e scontata, siamo ritornati nella stessa quotidiana incertezza che regnava quando l’attuale Sindaco era il numero due di piazza Municipio”.
Esordiscono così i consiglieri di San Giorgio Protagonista, Maurizio Bocchino, Antonella Rinaldi e Giancarlo Bruno, che intervengono sulla crisi idrica che sta attanagliando la cittadina sangiorgese e sulla diffida all’Alto Calore presentata dal sindaco Giuseppe Ricci.
“Incertezza - proseguono - esacerbata dalla mancanza di comunicazione per i cittadini e la diffida del Sindaco Ricci è arrivata al culmine di una giornata infernale.
Dopo settimane dalla fine dei lavori per la realizzazione del nuovo serbatoio, opera concepita quando Egli era all'opposizione, e malgrado i tanti soldi pubblici spesi, il Sindaco in punta di piedi chiede se Alto Calore Servizi può procedere all’allaccio al partitore principale. C’è da chiedersi se lo avesse intimato finora. Con questo andazzo arriveremo all’anno prossimo.
Non è il caso nemmeno che il Sindaco colga questa infausta occasione per rimarcare da dove abbiano origine le progettualità che potranno arrecare benefici alla collettività, perché questo è il ruolo del buon amministratore. I finanziamenti sono dei cittadini.
Pertanto una diffida all’Ente di erogazione di un servizio pubblico essenziale, peraltro evidentemente tardiva considerato che la problematica perdura da oltre un mese, è del tutto insufficiente considerato che l’Ente Comunale è tenuto ad azionare le proprie prerogative anche in ambito societario”.
“Nello stesso senso - evidenziano i consiglieri - risulta almeno anomalo che il Sindaco di una società partecipata pubblica si mostri estraneo alla conduzione della compagine societaria senza azionare le proprie prerogative. Appare tristemente evidente che il Sindaco non comprenda il senso stesso della partecipazione del Comune alla gestione di un bene essenziale.
Risponda con le azioni, risponda con i fatti e non con le vuote diffide che tali resteranno”.
“Inoltre - continuano - , chiediamo fin d’ora che il Sindaco, che nel 2016 fu nominato consigliere Ato Irpinia-Sannio, si faccia promotore di iniziative finalizzate a chiedere un piano straordinario per il rinnovamento delle condotte idriche in Irpinia-Sannio, visto che sono in itinere azioni in tal senso nei Comuni più illuminati.
Non si pensi solamente alla riparazione delle obsolete condotte, come anticipato ad Avellino in occasione dell'approvazione del bilancio (di pochi giorni fa) dall’amministratore unico Alto Calore, Antonio Lenzi. Il Sindaco, da importante azionista, si faccia convinto portavoce di questo aspetto e non si limiti solo a votare il bilancio silenziosamente, per poi fare una diffida solo perché sollecitato dalla opinione pubblica. In sede di assemblea avrebbe potuto prendere la parola e rappresentare la nostra problematica civilmente, ma forse si chiede troppo”.
“Sarebbe il caso, infine, che approfondisca, perché ne ha titolo, il reale motivo della fluttuazione dell’orario di erogazione dell’acqua ed informi compiutamente i cittadini”, concludono.
Crisi idrica: "La diffida di Ricci è vuota e tardiva"
A San Giorgio del Sannio l'opposizione attacca sulle azioni della maggioranza
San Giorgio del Sannio.