Presunti abusi su cani: animalisti in piazza

Circa un centinaio i manifestanti al presidio con l'animalista Rizzi e il deputato di Avs, Borrelli

presunti abusi su cani animalisti in piazza
Benevento.  

“Siamo in piazza per condannare la violenza su tutti gli animali. Al di là del caso di Benevento c'è una esclation di violenza sugli animali in tutta Italia che preoccupa chi li ama. Questi cittadini chiedono non solo maggiore responsabilità da parte degli amministratori locali ma anche da parte del Governo. Purtroppo, ad oggi, chi maltratta e uccide gli animali non rischia praticamente nulla”.

Così l'influencer animalista Enrico Rizzi che ha guidato la manifestazione in programma a Benevento dopo il caso dei presunti abusi su cani.

Oltre un centinaio i cittadini che hanno preso parte al presidio davanti alla stazione centrale dove Rizzi ha ripercorso la vicenda spiegando “quando sono venuta a conoscenza della vicenda ho contatto il sindaco che in un primo tempo mi ha detto che non sapeva nulla, come la sua amministrazione e i servizi preposti. Dopo qualche ora ha invece rilasciato dichiarazioni affermando che la situazione era attenzionata addirittura da anni. Dunque – spiega ancora Rizzi – credo che cambiare versione solo per difendere il suo comune da un caso mediatico, sia un fatto preoccupante per gli animali e per i cittadini di Benevento”.
E rilancia l'appello “Chiediamo risposte”.

Presente alla manifestazione anche il deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli che ha sottolineato l'assenza dell'amministrazione comunale “Dispiace che l'amministrazione prima abbia negato e poi si sia disinteressata alla vicenda. Ritengo l'assenza di qualsiasi amministratore comunale un grave errore ed un atto di disinteresse nei confronti sia dei suoi concittadini che degli animali. Sono qui per prestare il mio pieno supporto perché purtroppo ci sono amministrazioni poco attente ai nostri amici a quattro zampe. E' necessario essere presenti e costanti, anche assumendosi delle responsabilità. E' vero che non si è colpevoli fino al terzo grado di giudizio ma è anche vero che se ci sono elementi molto gravi è necessario l'intervento dell'amministrazione preposta, che in questo caso non l'ha fatto”.