L'appello di Vessichelli: "Salviamo i cedri del Libano"

Il poeta beneventano chiede maggiore attenzione alla cure del verde

Benevento.  

"Salviamo i cedri del Libano e gli altri alberi". E' l'appello lanciato dal professor Lorenzo Vessichelli, poeta beneventano. “Ci rivolgiamo, si legge in una nota, a quelle persone che ancora avvertono nell’anima, l’amore e il rispetto per la natura, tanto prodiga, nei riguardi dell’uomo che va tutto distruggendo e dissacrando. Soffermatevi a guardare gli stupendi ‘Cedri del Libano’ che si ergono tra via Nicola Sala e via Salvator Rosa a Benevento: sono meravigliosi e monumentali; lo stesso dicasi per quelli che si allineano lungo via Napoli (più di dieci) e quelli di piazza San Modesto al Rione Libertà. Cedri che hanno la rispettabile età di settanta anni e più, se non ottanta. E’ naturale che di tanto in tanto dovrebbero essere potati e curati, ma gli addetti ai lavori pensano soltanto, forse, di abbatterli indiscriminatamente.

Ricordiamo che anni fa la cara ed indimenticabile direttrice didattica Domenica Zanin scese in piazza con altre amiche per evitare lo scempio del taglio dei suddetti alberi e cosi si ovviò. Nel Rione Libertà, in piazza San Modesto, tempo fa, furono recisi tre Cedri del Libano, le cui radici erano state corrose dal sale rimasto dal mese di febbraio fino a luglio, in seguito alla nevicata del mese invernale.

Ora si vuole sperare che tutti i rimanenti alberi vengano custoditi e potati perchè non solo essi sono ornamento per la piazza stessa, ma soprattutto perchè esigono rispetto per la loro veneranda età. Vi invitiamo a visitare, passando davanti alla Villa Beatrice (Villa Collenea) e a guardare due stupendi Cedri del Libano che hanno quasi duemila anni, e che invitano davvero alla profonda riflessione ed alla preghiera.

Leggete i Salmi e constaterete quante volte vengono nominati i Cedri del Libano, chiamati gli Alberi di Dio: il Tempio di Salomone, fu costruito dai Cedri del Libano, come si apprende dalla Sacra Bibbia. Vogliamo sperare che le autorità addette alla manutenzione degli alberi e gli ambientalisti, considerino quanto esposto in questo mio comunicato perchè si eviti in tante parti della nostra città e in Italia, di tagliare alberi rigogliosi per dare luogo alle ingiustificate cementificazioni che immergono l’anima in un freddo grigiore. Gli alberi tutti, con la loro ombra frondosa, con il loro profumo, sono simbolo perenne della vita che si rinnova e si perpetua quella immagine creativa e divina. E’ da ricordare che 'la Natura non appartiene all’uomo, ma è l’uomo che appartiene alla Natura'".

Redazione