Come vestivano le genti che hanno abitato Saticula prima e Sant’Agata de’ Goti poi? La risposta è in una mostra allestita dalla locale Pro Loco nello splendido Salone di Diana e Atteone al primo piano del castello ducale di Sant’Agata.
Una mostra che, come ha spiegato Claudio Lubrano ad Ottochannel, si pone l’obiettivo di dare l’idea dell’abbiagliemento delle varie epoche e quindi dalle finalità didattiche. L’allestimento sarà visitabile a partire da domenica e per tutto il periodo della mostra nelle giornate festive e prefestive. L’ingresso sarà gratuito.
Professore Lubrano, come nasce questa mostra?
Questa mostra è il tentativo di ripercorrere i periodi storici delle più grandi dominazioni e delle civiltà maggiori che hanno dominato e tenuto questo territorio, dalle origini e quindi dal popolo sannita passando per i Romani, per il periodo gotico, quindi i Longobardi e infine la lunga dominazione dei Normanni fino alla fine del 1300. E per questi cinque periodi storici abbiamo raccolto una serie di costumi, sia civili che militari, e attraverso l’evoluzione dei costumi cercheremo di ripercorrere questo periodo storico.
La mostra è allestita nella più bella sala del castello ducale, una location non certo casuale?
Non è stata scelta casualmente ma è anche vero che non ci sono tante location disponibili ad ospitare una mostra simile. La mostra in verità è ancora più ampia, questo è un primo step, un inizio poi abbiamo interessantissimi costumi che vanno dalla fine della dominazione normanna al ‘400 e fino ai giorni nostri con il Liberty di inizio novecento. Sarà interessante contrapporre questi vestititi in una stessa mostra e lo faremo in una ambientazione più grande. Contrapponendo magari i costumi dei briganti a quelli dei piemontesi. Noi abbiamo comprato questi abiti, anche grazie ad una occasione più unica che rara. La grande costumista Marina Sciarelli che più volte ha curato in passato le mostre del Sannio Film Fest, interpellandoci ci ha proposto l’acquisto di questi costumi. Ci siamo riusciti anche se con grande sacrificio, e qui devo ringraziare l’Ente Provinciale del Turismo con la dottoressa Pugliese, Giovanna Razzano, entusiasta del progetto e non ultimo Paolo Di Donato. Tutti ci hanno incoraggiato ad andare avanti. La location è la sala d’attesa del castello ducale, il Salone di Diana e Atteone con i suoi affreschi di inizio ‘700, e gli abiti dell mostra sembrano proprio partoriti in questo luogo.
La mostra ha una sua finalità didattica?
Assieme alla nostra amica costumista Marina Sciarelli abbiamo redatto un percorso grafico che per ogni periodo storico indica le caratteristiche dei costumi e delle armi. Aggiungo delle armi perché è stato interessantissimo riscoprire a Sant’Agata, grazie alla nostra tradizione artigianale, degli amici con i quali ci siamo divertiti ed impegnati nella ricerca delle armi. E’ stato interessante scoprire come venivano realizzate e nello stesso modo sono state riprodotte. Crediamo nella funzione didattica di questa mostra che voglio ricordare rientra nel programma di Sant’Agata Città d’arte e che sarà ad ingresso gratuito. Il tutto è stato possibile grazie al condominio che ci ha concesso di utilizzare questi luoghi.