Vessicchio: «Pop e classica ... finalmente insieme»

La bacchetta più famosa del festival di Sanremo a Benevento

Benevento.  

La semplicità della grandezza. La capacità di guardare alle cose, e raccontarle, senza troppi giri di parole. Il coraggio di chi sa che avere paura significa precludersi strade sconosciute ma anche sorprendenti. Poche battute ma il messaggio di Beppe Vessicchio, la bacchetta più nota del Festival di Sanremo, ha saputo strappare applausi convinti e compiaciuti. Il noto direttore d’orchestra, uno dei più importanti rappresentanti della mondo della musica leggera italiana ha preso parte, ieri, alla presentazione del nuovo corso di Popolar music, attivato dal Conservatorio di musica ‘Nicola Sala’.

Nell’istituto di Benevento, infatti, si potrà accedere ad un corso di laurea pensato per chi punta al mondo del pop. «Una nuova sfida - chiarisce la presidente Caterina Meglio -, il nostro sarà il quarto conservatorio italiano, il primo al Sud ad intraprendere questa strada”. «Dobbiamo offrire ai nostri giovani opportunità capaci di soddisfare le richieste del mercato - rincara la dose il direttore Giuseppe Ilario -. Il Conservatorio prosegue sulla sua strada ma si apre al nuovo».

E del nuovo, anzi più precisamente del ‘diverso’ parla, nel suo intervento Beppe Vessicchio. «Musica classica e leggera si sono guardate per troppo tempo con paura. Paure che non riguardano solo gli accademici tradizionali. Spesso accade il contrario. In realtà basta fare un passo in avanti per scoprire che la musica è una sola. Può avere linguaggi diversi ma dobbiamo poterla ricondurre ad una sola grammatica che arriva dall’osservazione della musica del passato ma anche di quella del presente».

Quindi Vessicchio si concentra sull’iniziativa che tiene a battesimo: «Spero possa trovare una felice realizzazione. E’ un’iniziativa straordinaria perché, finalmente ci si accorge che la musica che ci circonda ha stilemi e linguaggi diversi e sarebbe ora che la ricollegassimo alla grande tradizione di questo Paese: la musica classica. Da sempre queste due realtà sono state separate e a volte si sono create danni a vicenda. E’ ora di cambiare. Le sorprese - conclude - vengono dall’altro da quello che ci è lontano... scoprire nuove cose succede solo guardando al diverso». Forza, determinazione, saggezza e una buona dose di coraggio per gli allievi del Nicola Sala.

Un incontro speciale e significativo anche per la presenza di un altro grande del mondo della musica leggera italiana. Gianfranco Lombardi D’Aquino, musicista, arrangiatore e direttore d’orchestra che, nella sua lunga carriera è stato capace di attraversare i generi: dalla canzone d’autore al pop tra teatro, televisione e orchestrazioni per il cinema. A lavoro insieme ai big della nostra musica: Mina, Patty Pravo, Vanoni, Califano, Mia Martini, solo per citarne alcune. La Rai gli affidato la direzione musicale di diverse edizioni di Sanremo e adesso è tornato a vivere nella sua terra d’origine, il Sannio. «Sono onorato e sorpreso di tenere a battesimo questa iniziativa - ha spiegato il maestro Lombardi - e, soprattutto, sono felice di poter dare il mio apporto. In vecchiaia mi sono avvicinato alla musica classica e adesso sono lieto di poter lavorare ad arrangiamenti per le per big band. Mi piacerebbe, soprattutto, arrangiare per orchestra i brani di grandi musicisti come Chopin. Questo percorso - conclude - è un atto di coraggio che va premiato».

Un taglio del nastro simbolico ed emozionante sottolineato, e come poteva essere diversamente, dalla musica. Da quella Tu si na cosa grande di Modugno suonata dai maestro Aldo Bassi e Alessandro Bravo, alla tromba e al piano. A loro e ai colleghi Gianluca Podio e Rino Zurzolo del Dipartimento di Popular Music è toccato presentare il nuovo percorso.

di Mariateresa De Lucia