DOMANI (domenica 22 febbraio) alle 17 torna al Teatro Massimo l'appuntamento con “Il Paese dei sogni” la rassegna di teatro per ragazzi giunta alla sua undicesima edizione che presenta la compagnia “Arterie Teatro” in Funghi… liberamente tratto da “Marcovaldo, ovvero le stagioni in città” di Italo Calvino, scritto e diretto da Alessandra Sciancalepore, con Leonardo Ventura e Francesco Sguera, luci e fonica Alessandra Sciancalepore.
Una storia simpatica e divertente che racconta di un “uomo di natura", Marcovaldo, che riesce a trovare fra lo smog e i grattacieli di una grande città, un piccolo angolo verde dove alimentare il sogno di un “altrove”.
Marcovaldo ha un animo sensibile e quasi ingenuo, prigioniero di una città che sfoggia aggressivamente manifesti, insegne luminose, vetrine, semafori. Nulla di tutto ciò attira la sua attenzione ma una foglia che ingiallisce su un ramo, una piuma impigliata in una tegola, un buco di tarlo in una tavola, non gli sfuggono mai!
Un dì, all’ombra di questa città grigia e fredda, fa una scoperta favolosa, che lo esalta e trasforma la sua giornata.. in un’aiuola, sul viale che conduce alla fabbrica dove lavora come manovale, scorge il lento e costante vibrare di vite sotterranee che, indisturbate e invisibili ai più, lavorano per emergere dal sottosuolo. Sono funghi!
Crede di aver finalmente trovato un angolo di natura anche in città, un angolo solo a lui noto ma quando arriva finalmente il momento di raccogliere i funghi, scopre che altre persone sono arrivate prima di lui. La giornata si conclude con una corsa in ospedale, i funghi erano velenosi e i malcapitati rivali si trovano a condividere un destino comune.
“Arterie Teatro” è la nascita di una nuova esistenza nel mondo del teatro che si pone come ambizione quella di essere “arterie”, mezzo attraverso cui convogliare la linfa pulsante delle passioni, dei pensieri, dell’arte, del teatro, della vita, di ideali che si devono toccare con le mani, respirare nell’aria, vivere non solo nei pensieri.
Perché il Teatro sia Arte per quello che l’Arte deve essere, espressione poetica che non si prostri d’innanzi ad alcuna convenzione.