Mimma continua a vivere, ché ha un debito di felicità. Si potrebbe sintetizzare così la testimonianza di Domenica Di Sorbo per la presentazione del suo libro” Sogno e Vita”, all’interno della kermesse “Ci vediamo al San Felice”.
A permetterle di narrae quanto da lei scritto il bravo giornalista e moderatore Gabriele Pastore che le ha dato il La chiedendole, dal titolo, quanta vita e quanto sogno ci fosse nel testo.
“Non è sogno, non è vita – ha risposto la Di Sorbo -. E’ la vita che dobbiamo plasmare dal sogno. Nel mezzo del testo scrivo ‘Ci sono sconfitte che un giro di giostra trasforma in vittorie’. Cosa voglio dire? Ci sono sempre delle sconfitte, se riusciamo a tramutarle in vittorie allora la nostra vita diventa il sogno che abbiamo vagheggiato. La storia è quella di Onir e Mimì, del loro amore e della separazione forzata a causa della malattia. Onir, ingegnere, ma profondamente colto da un punto di vista umanistico, decide di non condivide il dolore e lo strazio della propria salute perduta. Strappa però una promessa. Che Mimì continui a vivere cercando la felicità, ché lui non muoia due volte”.
In sala presenti affettuosamente i ragazzi del laboratorio multimediale dell’istituto Telesia, già diretto dalla Di Sorbo, sono stati destinatari della digressione sugli sms presenti nel testo. “Voi non lo sapete – ha detto – ma parlo di sms appositamente nel libro, ambientato in un periodo che si colloca a 15-20 anni fa. Con gli sms dovevi scrivere, non potevi linkare. Il testo di una canzone da dedicare? Dovevi digitarla! Era fatica d’amore”
E’ ancora Pastore a mettere in gioco un argomento caro all’autrice, il fato.
“Tra il libro e la mia vita sono intercorse e continuano a intercorrere coincidenze – ha spiegato la Di Sorbo -. Oggi è il 22 marzo, nel testo una data importante è quella del 21 di marzo. Io sono un matematico. Credo che noi siamo tutti dei quanti (in fisica, quantità elementare indivisibile di una certa grandezza, ndr). Sprigioniamo e siamo energia. Tutto ciò che io ho desiderato l’ho ottenuto. Il fato, allora, Gabriele, è legato al nostro pensiero perché l’Universo ci ascolta. Per questo il nostro pensiero deve essere forte e coraggioso”.
Sulla parola ascolto è stato ceduto il passo alla musica grazie alla presenza dei maestri Fiorella Maria Berruti e Claudio Patuto. Piano e fisarmonica hanno conquistato la sala ammalindola di tango, più e più volte.
E l’amicizia tra i musicisti e la scrittrice è stata da subito evidente, non per la magistrale esecuzione di entrambi, non per l’emozione capaci di provare e far provare, ma per gli sguardi colmi di affetto in grado di sovrastare le parole.
E cd è con le bellissime parole di Mimma Di Sorbo che concludiamo: “Se dopo aver letto il libro vi verrà voglia di vivere, vorrà dire che sarò stata capace. E ricordate, se vi cade una grossa sfera sul piede sorridete, perché in quel momento vi si è assottigliato il piede”. La rassegna “Ci vediamo al San Felice”, ideata e realizzata da
CNA Pensionati di Benevento, guidata da Giulio De Cunto, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento e l’Arte/Studio Gallery di Benevento, col patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Benevento continua a macinare pomeriggi e presenze. Da qui il ripetuto ringraziamento del giornalista Gabriele Pastore e dei protagonisti a Giulio De Cunto di Cna Pensionati e ad Annarita De Blasio direttore territoriale CNA Campania Nord per Benevento, anime e fattori della rassegna.