Una assoluzione e nove rinvii a giudizio sono stati decisi dal gup Maria Di Carlo per le dieci persone coinvolte a vario titolo nell'inchiesta antidroga dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio che era rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica nello scorso aprile.
In particolare, l'assoluzione, per insufficienza della prova, è scattata per Marco Iovino (avvocati Vittorio Fucci e Cosimo Servodio), 59 anni,di Montesarchio, per il quale il pm Patrizia Filomena Rosa aveva chiesto 2 anni e 8 mesi.
Dovranno invece affrontare il processo, che partirà il 2 aprile 2025, Sergio Uliva, 56 anni, Manuel Campanile, 24 anni, Vincenzo Avella, 60 anni - tutti difesi dall'avvocato Mario Cecere -, Pierluigi. Gagliardi, 34 anni, Maurizio. Arena, 46 anni- per entrambi l'avvocato Fucci-, di Montesarchio, Pietro Luciano (avvocato Teresa Meccariello), 58 anni, di Bonea, Assunta Vertullo, 77 anni, Franca Votino, 52 anni – avvocato Cecere- Amin Vincenzo Hedhil (avvocato Pierluigi Pugliese), 25 anni, anche loro di Montesarchio.
Le indagini erano state avviate dopo alcuni sequestri avvenuti nell'ottobre 2021 in piazza La Garde a Montesarchio; la droga, secondo la ricostruzione dei militari, era stata rinvenuta in diversi punti dell'area, da qui un'attività investigativa, supportata da intercettazioni telefoniche, ambientali - in una Fiat Panda-, dalle immagini delle telecamere installate nella piazza e dall'escussione di una serie di consumatori, che aveva messo nel mirino numerosi episodi di cessione di hashish e marijuana.
Dal punto di vista cautelare, l'inchiesta era sfociata nell'applicazione di sei misure: gli arresti domiciliari, e poi l'obbligo di firma per Uliva, Campanile e Avella, e l'obbligo di firma, annullato dal Riesame, per Luciano, Arena e Gagliardi.