Voleva che lei riallacciasse la relazione che aveva interrotto e, di fronte al suo rifiuto, avrebbe iniziato a perseguitarla. Comportamenti che a febbraio gli erano costati l'arresto in flagranza per stalking aggravato, operato dalla Mobile, e la custodia cautelare in carcere che oggi il giudice Monaco, dinanzi al quale è a processo, ha attenuato con i domiciliari.
E' la decisione adottata per un 38enne di Santa Maria Capua Vetere che, difeso dall'avvocato Antonio Leone, è stato tirato in ballo per ciò che avrebbe combinato all'ex compagna, parte civile con l'avvocato Rolando Iorio. Oltre ad insultarla e a minacciarla di morte, anche in presenza dei figli minori della malcapitata, lui l'avrebbe tormentata per indurla a riprendere il rapporto, al punto da costringerla a collegarsi con i familiari tutte le sere, con una videotelefonata, per paura che si presentasse presso la sua abitazione.
Non è finita: l'avrebbe costantemente pedinata, e a febbraio l'avrebbe fatto, prima fino ad un maneggio a San Nicola Manfredi, poi in un bar alla contrada Piano Cappelle, alle porte del capoluogo.
Qui, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe colpito i finestrini della macchina nella qale la parte offesa si era chiusa, 'invitandola' ad aprire la portiera. “Io non ho paura, tanto se mi arrestano quando esco ti vengo a cercare e ti facco uscire sui giornali”, le avrebbe detto, prima di essere bloccato ed arrestato dalla Mobile.