Lavori somma urgenza post alluvione, assolti sindaco e capo ufficio tecnico

Benevento. La sentenza per Giuseppe Maria Maturo e Nicla Russo, accusati di falso e tentata truffa

lavori somma urgenza post alluvione assolti sindaco e capo ufficio tecnico

Il Tribunale ha dichiarato il non doversi procedere per l'abuso d'ufficio, un reato recentemente abrogato

Benevento.  

Erano stati rinviati a giudizio in una inchiesta del sostituto procuratore Assunta Tillo relativa ai lavori di somma urgenza dopo l'alluvione dell'ottobre 2015, oggi pomeriggio sono stati assolti. E' la sentenza del Tribunale per l'allora sindaco di Cusano Mutri, Giuseppe Maria Maturo (avvocato Marcello Severino), e, all'epoca dei fatti, il capo dell'Ufficio tecnico, Nicola Russo (avvocato Alberto Mignone).

In particolare, l'assoluzione è scattata, perchè il fatto non sussiste, per due accuse di falso e, per non aver commesso il fatto, per quella di tentata truffa. Il collegio giudicante, infine, ha dichiarato il non doversi procedere per l'addebito di abuso d'ufficio, un reato recentemente abrogato.

Il pm Chiara Maria Marcaccio aveva proposto 3 anni e 6 mesi per gli imputati, la dichiarazione di intervenuta prescrizione del falso e il non doversi procedere per l'abuso d'ufficio. Opposta la decisione del Tribunale, che ha accolto le conclusioni dei difensori.

Come si ricorderà, l'attenzione era stata puntata sui verbali trasmessi qualche giorno dopo l'alluvione al Genio civile e sulle presunte modifiche che sarebbero state apportate nella seduta di giunta dell'11novembre sia al numero di protocollo sia agli importi degli interventi affidati a due imprese: inizialmente stimati in 325mila euro, poi ridotti a poco più di 32mila. Una presunta variazione che sarebbe arrivata dopo il tentativo di accesso agli atti operato quel giorno dall'ex sindaco Frongillo, cui era seguita l'ulteriore trasmissione dei verbali al Genio civile.

La Procura aveva chiesto due volte l'arciviazione dell'inchiesta incrociando sempre l'opposizione dell'ex primo cittadino Pasquale Frongillo, assistito dall'avvocato Federico Di Mezza. Nella prima occasione era stato disposto un supplemento investigativo di tre mesi, nell'altra, invece, il gip Vincenzo Landolfi aveva qualificato come tentate le ipotesi di reato di truffa e abuso d'ufficio (oltre a quella di falso), ordinando, dunque, una nuova iscrizione nel registro degli indagati. A seguire, la chiusura dell'indagine, la fissazione dell'udienza preliminare e, poi, del processo che si è concluso con l'assoluzione di Maturo e Russo.

Quello appena ricordato era uno dei processi in programma oggi. Nel'altro risponde di diffamazione, rivelazione di notizie coperte da segreto e propalazione dei dati personali, perchè nel febbraio 2020 avrebbe diffuso su facebook, nel febbraio del 2020, una serie di elementi sul primo caso di positività al Covid nella nostra provincia, relativo ad un militare di Guardia Sanframondi, parte civile con gli avvocati Raffaele Benevento e Mario Tomasiello.