Procura, Tribunale, Giudice pace, scioperano i direttori: vogliono demansionarci

Benevento. Domani 20 settembre la protesta nazionale

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Benevento.  

Tutti i direttori del Tribunale, della Procura della Repubblica e dell’Ufficio del Giudice di pace di Benevento aderiscono compatti allo sciopero nazionale proclamato dal Coordinamento nazionale Direttori giustizia indetto per domani, 20 settembre

La decisione fa seguito - si legge in una nota - "alla manifestazione dello scorso 10 settembre a Roma dinanzi agli uffici della Suprema Corte di Cassazione, il motivo alla base di questa mobilitazione riguarda la contestata proposta di contratto integrativo Giustizia che impegna in questi mesi il ministero della Giustizia ed i sindacati maggiormente rappresentativi.

La proposta trasfusa, da ultimo, nella bozza ministeriale, reca in sé un pregiudizievole demansionamento del profilo professionale attualmente riconosciuto ai direttori, operando una reformatio in peius delle mansioni per le quali sono stati sostenuti i concorsi (sin dagli anni '80) e per le quali i direttori sono stati assunti, mansioni che li impegnano quotidianamente".

Nel documento in questione, in particolare, "la figura del direttore confluisce nella III Area Funzionari e viene ridisegnata decapitando le mansioni che hanno sempre caratterizzato questo profilo come una figura amministrativa apicale, di cardine, supporto e "interfaccia" tra i vertici dell'Ufficio (magistrato capo e dirigente amministrativo) ed il restante personale. Una per tutte, con tale bozza, i direttori perderebbero anche le funzioni vicarie/delegate del dirigente amministrativo che esercitano da decenni".

I direttori ricordano che "le mansioni che oggi rivestono e che da sempre appartengono al loro profilo professionale, sono state utilizzate nel processo di riorganizzazione generale delle famiglie professionali, per tratteggiare la neo-istituita IV Area - Elevate Professionalità (corrispondente ai "quadri" finora mancanti nella PA), nella quale però i direttori non sono stati inseriti, come logica e norma avrebbe imposto".

Questa paradossale situazione ha spinto "i direttori ad aggregarsi in breve tempo in un “Coordinamento nazionale direttori Giustizia” che sta gestendo la comunicazione verso l'esterno ed organizzando diverse azioni di lotta per la tutela dei diritti e della dignità di lavoratori professionisti, lotta per ottenere quanto fisiologicamente spetta”, conclude una nota a firma dei direttori in forza a Tribunale, Procura e Giudice di pace: Rosanna Grasso, Monica Guerra, Patrizia De Nunzio, Roberta Nazzaro, Roberto Pellegrini, Angela Cardinale, Paolo Capobianco, Adriana Mulfetti, Antonio Panella, Vincenzo Bianco, Gianluigi Nenna.