Da un lato il pm Flavia Felaco ed il legale delle parti civili che avevano concluso per il riconoscimento della premeditazione, già contestata, dall'altro i difensori, che avevano invece insistito sulla insussistenza dell'aggravante. Differenza non di poco conto perchè, se il gup Loredana Camerlengo si fosse pronunciato non sull'accoglimento della tesi dell'accusa, quella di un omicidio premeditato, sarebbe stato possibile per l'imputato ricorrere al rito abbreviato, che prevede la riduzione di un terzo della pena in caso di condanna.
E' invece andata diversamente: il giudice ha dichiarato inammissibile la richiesta di abbreviato ed ha fissato per il 20 dicembre il processo dinanzi alla Corte di assise a carico di Angelo Girolamo (avvocati Giuseppe Romano e Carmine Monaco), il 45enne autotrasportatore di Grottaminarda accusato del delitto di Ivan Kandsedal, 46 anni, origini ucraine, ucciso a colpi di pistola nel centro irpino.
Tutto era accaduto il 14 ottobre 2023 in via Veneto, dove l'uomo aveva fatto fuoco quattro volte contro la vittima con una pistola a tamburo calibro 7.65 comprata circa un anno prima. Soccorso, il malcapitato era deceduto mentre un'ambulanza lo stava trasportando in ospedale.
Fermato dai carabinieri, Girolamo si era avvalso della facoltà di non rispondere al Pm, mentre lo aveva fatto al cospetto del Gip durante l'udienza di convalida, quando aveva offerto la sua versione. Sostenendo di aver acquistato l'arma per difesa personale, perchè da tempo, dopo una lite avvenuta anni prima dinanzi ad una sala giochi, viveva in una condizione di paura e soggezione per gli atteggiamenti che a suo dire, Ivan aveva nei suoi confronti.
Per i familiari del 46enne l'avvocato Lorenzo Assanti.